Questo gruppo di piante è stato testato dalla NASA (l'agenzia spaziale USA) nell'ambito di studi sulla purificazione dell'aria nelle basi lunari. Ogni pianta tra quelle citate ha una particolare versatilità nell'assorbimento di uno o più inquinanti. Molte delle informazioni qui riportate sono state tratte dal testo "Amiche piante" di B.C. Wolverton, uno dei ricercatori della NASA che ha partecipato a questo progetto. Le piante qui indicate sono tutte idonee a vivere in appartamento, con lo scopo di depurare l’aria che vi respiriamo. Le case in cui viviamo spesso esalano silenziosamente inquinanti pericolosi come formaldeide, ammoniaca, benzene, che provengono da vernici, detersivi, fumi, pareti, materiali plastici ecc. La formaldeide, ad esempio, è prodotta dal fumo di sigaretta, dal gas dei fornelli, dai sacchetti di plastica, dagli abiti di tintoria, da smalti e vernici, stoffe, tendaggi. Xilene e toluene invece nascono da schermi di computer, fotocopiatrici, adesivi. Il benzene, infine, ancora dal fumo di sigaretta e dalla benzina verde. Ammoniaca in eccesso può poi provenire da bagni e detersivi. La "sindrome da edificio malato" è una realtà, che può essere combattuta con un tocco di verde.
Felce di Boston (Nephrolepis exaltata)
È in assoluto la pianta in grado di rimuovere più di qualunque altra la formaldeide dall’ambiente, addirittura con un tasso di 20 microgrammi per ora. È inoltre una bellissima pianta dal portamento compatto e globoso, che ha solo bisogno di buona umidità, e sopravvive benissimo anche in ambienti poco luminosi.
Rimuove al tasso di 19 microgrammi/ora xilene e toluene dai nostri ambienti. È una palmetta molto elegante (ricorda vagamente la Kentia e la Chamaedorea) che riempie con delicatezza un angolo della casa.
Pianta umile e modesta, dai bei fiori bianchi e dalle notevoli esigenze idriche (qualcuno la usa anche negli acquari), che ha capacità di depurazione ambientale notevolissime. Rimuove 19 microgrammi/ora di acetone dall'ambiente, ma anche 13 microgrammi di metanolo, 7 di benzene, 5 di ammoniaca e 3 di formaldeide. Fate un regalo alla vostra stanza!
Leader nella purificazione da ammoniaca è il generoso anturio (10 microgrammi/ora rimossi). Questa bella pianta dal fogliame lucido e dai brillanti fiori rossi cerati, ha anche buona attività su xilene e toluene (8 microgrammi).
Un tronchetto molto elegante (nella varietà bicolor e tricolor) che ha anche ottime capacità di depurazione. Rimuove infatti 10 microgrammi/ora di xilene e toluene, 8 microgrammi di formaldeide, e altri inquinanti minori.
Questa semplice e resistente ricadente dalle foglie bianco-crema, che può stare in una ciotola anche accanto al computer, può assorbire fino a 12 microgrammi/ora di formaldeide. Semplice, bella ed efficace.
Questa palmetta nana, veramente resistentissima a qualunque maltrattamento, e adatta anche ad ambienti poco illuminati, assorbe 6 microgrammi/ora di ammoniaca. Da tenere in bagno per chi fa uso esagerato di pulenti.
Falangio variegato (Chlorophytum comosum "vittatum")
Questa robustissima piantina ricadente "da ciotola", con le foglie lunghe e appuntite bianco-variegate, si adatta veramente ad ogni ambiente e cura. Si riproduce con grande facilità. Questa liliacea si impose all’attenzione del mondo nel 1984 quando la NASA pubblicò i primi risultati dei suoi studi, per la sua grande capacità indifferenziata di assorbimento di inquinanti ambientali negli ambienti chiusi (per esempio 7 microgrammi/ora di formaldeide).
Se avete un ambiente con pochissima luce e poca acqua disponibile e volete tenervi lo stesso una bella pianta, l'Aglaonema fa per voi. Una pianta robustissima ed elegante, con la speciale caratteristica di incrementare nel tempo la sua capacità di assorbimento di tossine se esposta per tempi lunghi ad ambienti inquinati (tra cui, ad esempio, 7 microgrammi/ora di formaldeide). Se vi manca il pollice verde, ecco la pianta che fa per voi.
Questa pianta di semplicissima cura (ci si può quasi dimenticare che esista) è anche dotata di una caratteristica anomala. Al contrario della maggior parte delle piante, anche durante la notte continua a svolgere una leggera attività di sintesi, producendo quindi ossigeno e assorbendo anidride carbonica. Adattissima per stanze affollate o spesso chiuse.
La più conosciuta tra le piante d'appartamento (qui nella splendida varietà a foglie d'oleandro), è anche una buona consumatrice di formaldeide (12 microgrammi/ora). Non è adatta a chi ha il "pollice nero", infatti richiede un ambiente costantemente umido e buone e costanti irrigazioni. Non sopporta il freddo, né il secco.