"L'iter del riconoscimento della patologia a livello italiano, è sicuramente in atto,
dal momento che diverse sono state negli ultimi anni, e di recente, le interrogazioni parlamentari e le proposte di legge da parte di opposti schieramenti politici, a dimostrazione dell'interesse trasversale che esiste nei confronti di una patologia di tal genere. ll riconoscimento della malattia è stato ottenuto attualmente in quattro Regioni (Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio). Le proposte di legge che sono state avanzate, intendono rispondere alle esigenze dei malati di MCS, riconoscendo loro una disabilità "ambientale", paragonabile a una condizione di "invalidità motoria", che toglie al malato ogni possibilità di scambio sociale, in quanto tale patologia non gli permette di accedere a luoghi pubblici, lavorare se non in condizioni "bonificate", nemmeno entrare negli ospedali in caso di bisogno perché potrebbe reagire anche ai disinfettanti e ai detersivi usati per le pulizie e ai prodotti personali profumati indossati dal personale e dagli altri pazienti. Purtroppo non è dato di conoscere quali saranno i tempi dell'iter legislativo a livello nazionale, infatti, il Ministero della Salute si è di recente attivato nel richiedere all'Istituto Superiore della Sanità un gruppo di lavoro di esperti sul tema che ha prodotto un documento su cui è stato chiesto successivamente parere al Consiglio Superiore della Sanità il quale ha però ritenuto non vi siano, al momento, elementi validi per l'inserimento della Sensibilità Chimica Multipla nell'elenco delle malattie rare.Con riferimento a centri preposti per la cura, è possibile chiedere alla propria ASL, tramite la richiesta di un medico italiano, il rimborso delle terapie da eseguire presso centri esteri di alta specializzazione o da eseguire a domicilio con l'ausilio di esperti stranieri. L'Azienda sanitaria locale provvede, secondo modalità stabilite dalla Regione, alla trasmissione della domanda e della documentazione al Centro di Riferimento Regionale (CRR) territorialmente competente. Le ASL, per altro, hanno l'obbligo di informare il cittadino circa le strutture sanitarie di alta o altissima specializzazione esistenti in Italia idonee a fornire, per le patologie lamentate, le stesse prestazioni specialistiche richieste e praticate all'estero."
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