Ho letto il programma del convegno sulle malattie rare che si terrà a Firenze il 20 Settembre prossimo e, devo dire, ancora una volta ho dovuto constatare la superficialità con la quale, nella presentazione del programma, viene citata l'MCS, definita patologia di origine psichica con l'avallo di prestigiose società scientifiche.
Le istituzioni citate definiscono il problema noncuranti della pessima figura scientifica che fanno di fronte all'entourage che realmente lavora ed ha lavorato sull'MCS con accuratezza metodologica tale da fornire oggi una serie di dati incontrovertibili relativi ai meccanismi biologici alla base dell'MCS, dal coinvolgimento dello stress ossidativo, alle manifestazioni limbiche, dai polimorfismi dei geni coinvolti (con riferimento particolare alla CAT, alla GST, ai citocromi ecc.) al ruolo della NOS (ossido nitrico sintetasi) fino all'epigenetica della malattia, meccanismi di sicuro molteplici e da riordinare nel loro processing ma certamente in grado di consentirci di escludere che il problema rappresenti la "tipica condizione" di una società sempre più tecnofobica e chemio fobica.
Non conosco alcun membro dell'Accademia Americana di Allergologia ed Immunologia, o dell'American Medical Association of Physicians, che abbia fatto e pubblicato studi seri sulla Sensibilità Chimica Multipla o sull'elettrosensibilità (e qui sono pronto ad essere smentito); eppure si permettono celandosi dietro altisonanti acronimi di società scientifiche che possono creare imbarazzo culturale solo nei medici ignoranti, si permettono, dicevo, di esprimere pareri privi di fondamento su una patologia che non conoscono, perchè non la studiano realmente.
Non voglio azzardare ipotesi su questo atteggiamento.
Come non citare, viceversa, ben altre categorie di ricercatori che hanno e stanno dedicando la vita al problema MCS (Jean Monroe di Londra, Grace Ziem dell'Università del Maryland, Martin Pall dell'Università di Washington, William J.Rea di Dallas, ecc.), definendolo in tutti i suoi aspetti biochimici?
È sicuramente molto complesso il mondo dell'MCS, soprattutto per chi lavora come me, sul campo ed assiste i malati ancor prima di speculare sui risultati delle indagini svolte, tuttavia, la mia esperienza scientifica relativa alla patologia in oggetto, mi consente di escludere che l'MCS sia una malattia psichiatrica ed è inacettabile che ancora si discuta su questo, per quanto ciò avvenga in contesti relativamente limitati.
Dipartimento di Medicina Sperimentale (è il nuovo nome)
Policlinico Umberto I - Università La Sapienza di Roma
fonte: A.N.Chi.Se
Nessun commento:
Posta un commento