Infatti, l'impatto ambientale dei Light-Emitting Diode (LED) è alto e, per la loro tossicità, dovrebbero essere classificati come rifiuti pericolosi.
Siccome durano a lungo, generano poco calore e non contengono mercurio, i diodi che emettono luce (LED) appaiono come l'ideale fonte di luce ecologica. Ma uno studio, condotto da alcuni ricercatori dell'Università della California, rileva che, per gli standard della California, i LED di piccole dimensioni usati per prodotti come le luci di Natale, segnali stradali, e telecomandi devono essere classificati come rifiuti pericolosi.
L'ingegnere dei materiali Julie Schoenung e i suoi colleghi hanno sottoposto i led di nove colori alle prove di percolazione che utilizza l'agenzia per la protezione ambientale della California per determinare se un prodotto è pericoloso. I ricercatori hanno polverizzato i LED e mescolato le polveri con degli acidi per rappresentare le condizioni chimiche che i LED incontrano in una discarica. Utilizzando la spettrometria di massa, hanno misurato la quantità di metalli fuoriusciti dalla reazione.
Solo un LED, quello rosso, ha fallito il test federale che usa l'acido acetico: è risultato un inaccettabile livello di piombo. Otto su nove dei diodi hanno registrato alti livelli di rame, piombo, nichel, argento, utilizzando gli standard più rigorosi della California che coinvolgono l'acido nitrico. I ricercatori hanno rilevato anche i metalli dalla porzione dei semiconduttori dei LED come gallio e indio, che non hanno stabilito limiti di soglia regolamentare.
Schoenung dice che questi prodotti vanno smaltiti con precauzione per i loro componenti pericolosi. "Le aziende dovrebbero cercare di sostituire questi componenti tossici o predisporre il recupero e la riciclabilità per i loro prodotti."
Megan Schwarzmann , un medico e ricercatore della sanità pubblica presso la University of California, Berkeley , dice che le nuove scoperte non indicano un pericolo per i consumatori durante l'uso del prodotto. Ma dice che lo studio sottolinea la necessità di considerare il ciclo di vita completo del prodotto.
fonte: Chemical & Engineering News
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