Prende spunto dalle tattiche usate in passato dalle industrie del tabacco e organizza un vero e proprio attacco mediatico
Bill Carteaux ha percorso il palco con l'atteggiamento di un generale in procinto di inviare le sue truppe in battaglia.
Lui è in guerra contro la messa al bando del bisfenolo A, un ingrediente chiave nei prodotti di plastica trasparente. Gli studi hanno collegato il BPA al cancro della mammella, al cancro del testicolo, alle malformazioni congenite e ai problemi neurologici.
Carteaux, presidente della Società dell'industria della plastica, rappresenta i costruttori di migliaia di prodotti a base di BPA. La vendita di questa sostanza chimica ha fatturato 6 miliardi di dollari l'anno.
Per decenni, l'industria chimica è stata in grado di controllare il dibattito sul fatto che il BPA sia nocivo per la salute umana. La Food and Drug Administration, che, facendo affidamento sugli studi di settore finanziati dall'industria stessa, aveva dichiarato la sostanza chimica sicura, adesso sta riconsiderando la sua determinazione. La decisione è attesa per il 30 novembre.
"Siamo attaccati su tutti i fronti", Carteaux ha detto in occasione della riunione annuale del gruppo nel mese di giugno.
E, con urgente bisogno, l'industria sta passando al contrattacco.
Così ha lanciato un inedito attacco mediatico con le stesse tattiche - e persone - che ha utilizzato l'industria del tabacco nella sua lotta decennale contro la regolamentazione. Questa volta, l'arsenale del settore include la tecnologia d'avanguardia. I loro cavalli di Troia: blog, Facebook, Twitter, Wikipedia e YouTube.
Tratto da un articolo di Meg Kissinger e Rust Susanne del Journal Sentinelleggi anche Pericolo plastica: rischi per salute umana e ambiente
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