Nei pressi di Zurigo sorgerà una palazzina speciale: gli appartamenti sono infatti concepiti per le persone che soffrono di una grave e rara forma di allergia, la Multiple Chemical Sensitivity. Chi ne è affetto spera in un'esistenza migliore.
«Durante la mia vita ho trascorso migliaia di notti in camper. Attualmente dormo nei boschi, dove la temperatura è più fresca». Quella di Christian Schifferle è una scelta obbligata: «Non posso restare troppo a lungo in un ufficio o in un appartamento».
Il presidente della cooperativa edilizia Gesundes Wohnen MCS (abitare in modo sano MCS), soffre da anni di Multiple Chemical Sensitivity (sensibilità chimica multipla).
«Avevamo pochi soldi, ma la convinzione che insieme avremmo potuto farcela». All'inizio del 2008, una cinquantina di persone affette da MCS ha dunque deciso di costituire una cooperativa edilizia con l'obiettivo di realizzare una casa con quindici appartamenti a prezzi accessibili (indicativamente: 3,5 stanze per 1.350 franchi mensili) destinata a questa categoria di persone.
Il progetto – del costo di 5,8 milioni di franchi – dovrebbe essere terminato nel 2013, nel comune di Leimbach, in una posizione favorevole anche dal profilo della qualità dell'aria e dell'elettrosmog.
La caratteristica della futura costruzione – progettata dallo studio Zimmermann di Zurigo – è l'utilizzo prevalente della pietra naturale, evitando accuratamente la presenza di elementi chimici. Un concetto edificatorio che ricorda le costruzioni d'epoca romana. All'entrata di ogni unità abitativa vi sarà inoltre uno speciale impianto di purificazione, per eliminare i residui chimici.
Questo progetto – unico in Europa – può beneficiare del sostegno concreto da parte della città di Zurigo e delle autorità federali: «Non è stato affatto facile. Si è trattato di un percorso di vent'anni, durante i quali abbiamo cercato di far comprendere la situazione di chi vive come noi, e l'importanza di avere case adeguate. Non si tratta di un lusso, bensì di un'esigenza vitale», spiega Schifferle.
Proprio per questo motivo, Schifferle è convinto che la cooperativa riuscirà a reperire gli 1,3 milioni di franchi ancora necessari per completare il finanziamento del progetto.
L'auspicio della cooperativa di costruzione è che simili strutture possano sorgere anche in altre regioni: Christian Schifferle dice di conoscere alcune centinaia di persone che soffrono degli stessi problemi, anche se è difficile azzardare cifre più precise a livello nazionale.
«Le conseguenze di questa malattia sono tali da rendere molte persone inabili al lavoro. Se si potessero garantire strutture più adeguate, parecchie di loro potrebbero invece continuare a svolgere un'attività», constata.
Un altro punto dolente è costituito proprio dal riconoscimento dell'incapacità a svolgere un'attività: «Dato che questa malattia è ancora scarsamente nota, gli organi preposti sono restii a concedere rendite d'invalidità. Anche poiché le reazioni allergiche si scatenano in presenza di concentrazioni di sostanze chimiche perfettamente legali», spiega il dottor Tereh.
In merito al fatto che molti specialisti mettono tuttora fortemente in dubbio l'esistenza della sensibilità chimica multipla, il medico conclude: «Fortunatamente la medicina non è ancora giunta alla fine della sua evoluzione. Quello che non può essere determinato con certezza oggi, lo sarà forse domani. È ciò che auguro a queste persone, condannate a vivere una condizione davvero drammatica».
fonte: swissinfo.ch
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