Ne deriva che la chelazione richiede sempre un superlavoro da parte dell'organismo che deve quindi essere preparato a sostenerlo, per evitare peggioramenti.
Esistono molte sostanze naturali in grado di esplicare azione chelante, tuttavia alle normali concentrazioni in natura la loro azione non è sufficiente a rimuovere la quantità di metalli pesanti profondamente indovati nei tessuti organici, occorre quindi rivolgersi ai chelanti di sintesi. Si tratta di molecole potenti, note da tempo e utilizzate negli avvelenamenti acuti da metalli pesanti; il loro uso va riservato ai medici davvero esperti in quanto le loro caratteristiche farmacocinetiche e tossicologiche li rendono assai diversi tra loro: ogni chelante ha specifiche indicazioni e controindicazioni, modalità di somministrazione infusionale, effetti collaterali ed effetti avversi; essi possono quindi essere uno strumento potente ed efficace o, al contrario, inutile e dannoso.
Alcuni chelanti del calcio vengono utilizzati vantaggiosamente da decenni nelle patologie vascolari arteriosclerotiche ed infiammatorie, questi non devono essere utilizzati per i bambini e i ragazzi.
Tutti i chelanti depauperano l'organismo di minerali, tutti i chelanti, anche se correttamente prescritti ed usati, possono dare reazioni avverse su base idiosincrasia od allergica. La chelazione resta quindi un ATTO MEDICO e dal medico esperto va prescritta e gestita, con scienza e coscienza, anche quando il chelante sia prescritto in crema o in supposta o per bocca e quindi apparire ingannevolmente "innocuo".
L’uso di specifiche molecole chelanti nei bambini e ragazzi autistici e in altre malattie neurologiche e neurodegenerative del bambino e dell'adulto, è relativamente recente e ancora non fa parte del bagaglio culturale della Medicina Accademica.
Nella mia esperienza, la chelazione dei metalli pesanti, correttamente prescritta ed eseguita, nell’ambito di un programma complesso di cura, e trattamento insostituibile, che porta enormi vantaggi a tutti i bambini e ragazzi con patologia dello spettro autistico, consentendo, ad oggi, ad alcuni dei bambini da me seguiti, uno straordinario recupero.
Bambini e ragazzi non autistici ma con altre disabilità neurosensoriali riconducibili a tossicità da metalli pesanti e pazienti adulti con malattie neurologiche beneficiano anche essi dei trattamenti detossificanti e della chelazione dai metalli pesanti.
Autrice: Dott.ssa Gabriella Lesmo.
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