FIRENZE. Che aria tira nelle nostre scuole? Non buona pare, almeno secondo i risultati del progetto Search presentati nel corso del convegno "Qualità dell'aria nelle scuole: un dovere di tutti, un diritto dei bambini. Insieme si può" organizzato dal ministero dell'Ambiente, da Federasma onlus (Federazione delle associazioni italiane di sostegno ai malati asmatici e allergici) e l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Le analisi e i sopralluoghi nelle scuole hanno messo in evidenza le interazioni esistenti tra inquinamento esterno e quello indoor: traffico, fermate di autobus e altre fonti fanno salire i valori delle polveri sottili (PM10) che, entrando nelle aule, raggiungono concentrazioni anche superiori agli 80 µg/m³ (per l'outdoor, la soglia è di 40 µg/m³). All'interno degli edifici scolastici, inoltre, le concentrazioni di formaldeide (inquinante chimico che si libera nell'aria da mobili, colle adesive, vernici, detergenti per la casa e spray mangia polvere) sono risultate più elevate rispetto alla media delle altre scuole europee, anche se rimangono lontane dai livelli di pericolosità indicati dall'Oms. Infine umidità, cattiva ventilazione e caldo fanno aumentare anche altri allergeni come acari, muffe, pollini e provocare l'aumento della concentrazione di alcuni inquinanti chimici volatili. A fronte di questo quadro, il risultato sintetico dell'indagine effettuata su oltre 1000 bambini intervistati (13 scuole in 6 diverse Regioni): quasi il 30% soffre di rinite allergica e il 20 % tossisce frequentemente, spesso anche la notte ( 14%). Una delle conseguenze è anche l'aumento dei giorni di assenza a scuola.
fonte: greenreport.it
Nessun commento:
Posta un commento