Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

giovedì 6 dicembre 2012

Pesticidi ed insetticidi collegati alle allergie

Il diclorofenolo, contenuto nei pesticidi e negli insetticidi,  è stato trovato anche nell'acqua di rubinetto ed è collegato alle allergie. È questa la conclusione di una ricerca  dell'allergologa Elina Jerschow pubblicata nel numero di dicembre degli Annals of Allergy, Asthma and Immunology effettuata su un campione di 2200 statunitensi, dai 6 anni in su, partecipanti ad un sondaggio su salute e nutrizione. Più di 400 di queste persone aveva un'allergia alimentare e più di 1.000 un'allergia ambientale. I ricercatori hanno rilevato che le persone allergiche ad uno o più alimenti avevano livelli  di diclorofenoli nelle urine più alti rispetto alle persone senza  allergie. 
fonte: MedicinePlus

martedì 13 novembre 2012

Fazzoletto profumato?


No, grazie!
L'associazione dei consumatori Altroconsumo, ha preso in esame un tipo di fazzoletti di carta "per il raffreddore"  di una nota casa produttrice e ci mette in guardia sui pericoli che potremmo correre. Infatti, contengono sostanze che, oltre ad essere allergizzanti, potrebbero avere effetti neurologici dannosi per i bambini. 
"... I messaggi promozionali puntano sulla loro capacità di lenire gli arrossamenti al naso e favorire la respirazione grazie a ingredienti come l'olio di eucalipto. In effetti questi fazzoletti profumati contengono davvero eucalipto (eucalyptol), ma anche altri ingredienti che di naturale non hanno proprio nulla.
Ci sono due sostanze chimiche considerate emollienti (di cui una è un derivato petrolifero: petrolatum mineral oil) e quattro sostanze chimiche profumanti che possono provocare allergie (hexyl cinnamal, limonene, hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyd, buthylphenyl methylpropional). Proprio per evitare fastidi alla salute, sulla confezione troviamo l’avvertenza "evitare il contatto con gli occhi". Dato che si tratta di un fazzoletto, questa precauzione è a dir poco anomala: in pratica dovreste ricordarvi di usarlo solo per il naso. Ma non è solo per una questione di praticità che ne sconsigliamo l'acquisto.
Da questi fazzoletti è meglio tenere alla larga i più piccoli: l'agenzia francese per la sicurezza dei prodotti cosmetici ha segnalato che alcuni oli essenziali, tra cui proprio l'eucalipto, possono avere effetti neurologici dannosi per i bambini, specialmente se di età inferiore ai 3 anni. In Francia ne è stato quindi vietato l'utilizzo come ingredienti nei prodotti dedicati ai bebè."
fonte: Altroconsumo

Per pulire la casa in sicurezza

Visto che molti prodotti per la pulizia della casa contengono sostanze che scatenano reazioni allergiche e asma, fino a provocare tumori, l'associazione di consumatori statunitense EWG (Envinromental Working Group), ha testato 2000 prodotti, alcuni dei quali si trovano in commercio anche in Italia, come  Air Wik, Febreze, Finish e Glade
ed ha pubblicato una guida consultabile online per poter scegliere i prodotti meno pericolosi per la nostra salute e per l'ambiente.

leggi anche 

Oprah mette in guardia sui pericoli dei prodotti per la pulizia della casa


L'Europa si mobilita per prevenire le malattie ambientali?


Ancora una volta, l'UE asseconda le esigenze dell'economia 
senza tutelare la salute dei cittadini:
il fatto che i componenti dei profumi siano sostanze "naturali o di sintesi" non è il vero problema!


"... Bruxelles intende  mettere fuori legge molte delle sostanze usate per comporre il bouquet dei profumi, perché ritenute allergeniche.
Le proposte avanzate dalla commissione scientifica incaricata si sostanziano nella messa al bando del muschio, sostanza che viene prelevata dalle ghiandole di un particolare esemplare di cervo, ucciso sin dall'antichità per tale motivo.
Insieme a questo elemento, che a ragion veduta verrebbe dunque vietato, ci sarebbe la riduzione ad una percentuale minima tollerata, dello 0,01%, di sostanze quali citronella, olio di mandarino, cumarina e eugenolo, e altre essenze naturali comunemente impiegate in profumeria.
Tali misure, che potrebbero diventare legge entro il gennaio 2014, hanno suscitato, come prevedibile, la preoccupazione dei grandi nomi della profumeria, che denunciano come in tal modo venga favorito l'impiego di sostanze sintetiche. Stefania Zuccotti, formatrice olfattiva, evidenzia a sua volta, sulle pagine di Repubblica, che la posizione assunta dall'UE è la medesima dell'Ifra, l'International Fragrance Association: questo organismo è sovvenzionato per lo più dalle industrie chimiche ed ha perciò tutto l'interesse ad ostacolare l'utilizzo di sostanze naturali per favorire al contrario quelle artificiali create in laboratorio. Tale considerazione sembra conformarsi alla tendenza, troppo spesso mostrata in sede comunitaria, di avallare le esigenze delle grandi lobbies.
Altra indicazione avanzata, e non certo biasimabile, è invece quella di indicare nelle etichette le sostanze considerate allergeniche, la cui lista si amplierebbe tuttavia molto, passando da 26 a 100."

"Il portavoce della Commissione, Frederic Vincent, ha comunque smentito che verranno adottate misure volte a proibire la vendita di profumi contenenti le sostanze segnalate.
Se infatti è giusto prevenire conseguenze spiacevoli dall'utilizzo di un prodotto, è anche opportuno commisurare le necessità."

tratto da

L’Europa allergica al profumo - di Roberta Pisa -

Vorremmo ricordare ai Parlamentari europei che
occorre salvaguardare la salute delle persone più sensibili, compresi i bambini e le donne incinte, con azioni che limitino il consumo dei profumi,  come è stato fatto con l'alcool, regolamentandone la pubblicità, e col fumo, vietando addirittura la messa in onda di spot pubblicitari che ne inducessero l'uso!

sabato 3 novembre 2012

"Non mettete il petrolio addosso ai bambini!"


Nell'ambito di Vegan OK -EXPO SANA Edition 2012, il Dott. Zago, autore del biodizionario online 

interviene per insegnarci a riconoscere le sostanze tossiche contenute nei cosmetici e pone l'accento sui problemi che queste causano alle persone sensili come i bambini

"...leggendo le promesse di molti cosmetici ci chiediamo se non si tratti di veri e propri miracoli. Sappiamo tutti che i miracoli non li fanno i cosmetici, al massimo ci fanno stare meglio con noi stessi. La briga di leggere le composizioni è un dovere per ognuno di noi. I motivi principali sono almeno due.
- Se il cosmetico contiene delle sostanze allergizzanti devono essere riportate in etichetta ed una persona sensibile a queste sostanze non dovrebbe acquistare il prodotto.
- C’è poi il problema dell’accumulo. Molte sostanze sono limitate nella quantità utilizzabile in un cosmetico. Se però io uso uno shampoo con quella sostanza e poi un sapone che contiene la stessa e via dicendo, è chiaro che supero i limiti per i quali la sostanza è considerata sicura".
Fonte: PROMISELAND.it 
Il Dott. Zago si è interessato anche della Sensibilità Chimica Multipla e della "vita da cani" che fanno i malati. 
Per poter superare la fase critica, le persone multisensibili  vanno in Inghilterra a curarsi. Le cure sono personalizzate, infatti vengono impartite in base a particolari analisi del sangue attraverso le quali si risale alle sostanze che hanno causato l'intossicazione.

domenica 14 ottobre 2012

Dentifrici, cosa rischiamo?

Il Salvagente, una rivista per i consumatori ha effettuato un test sui dentifrici, scoprendo che hanno ingredienti troppo aggressivi
La base dei dentifrici è costituita da tensioattivi, sostanze che vengono usate nelle formulazioni per facilitare l’effetto detergente. Tra questi il sodio lauryl solfato, su cui si basa la maggioranza dei prodotti, un ingrediente considerato come troppo aggressivo per la pelle e le mucose perchè rende il pH eccessivamente alcalino. La viscosità, utile per una buona applicazione, si ottiene anche dai polietilenglicoli o peg, emulsionanti che rendono i tessuti più permeabili e dunque pronti ad assorbire altre sostanze nocive. Poi alcuni aromi che servono a lasciare quel senso di freschezza che spesso scambiamo per pulizia: eugenolo, limonene o mentolo che sono allergizzanti.



Come ogni cosmetico, anche se qui il rischio dovuto all’ingestione è molto maggiore, i dentifrici si servono di potenti conservanti, come i parabeni, composti molto discussi perché possono alterare la funzionalità del sistema endocrino, con conseguenze, in particolare, per la fertilità maschile. Naturalmente le quantità presenti in un tubetto sono bassissime, ma la loro presenza in un prodotto che finisce nel cavo orale sarebbe da evitare. 

Nell’Inci (International nomenclature of cosmetic ingredients, che riporta per legge sulla confezione, in ordine decrescente, gli ingredienti) si trovano anche edulcoranti, come sorbitolo e saccarina, e coloranti. "Ce ne sono di diversi tipi, contrassegnati con le lettere CI, che stanno per color index, seguite da un numero. Non servono a nulla se non a rendere più bello il prodotto, invece occorrerebbe un’accurata indagine sulla loro qualità", spiega al Salvagente Fabrizio Zago, chimico e inventore del Biodizionario (la più famosa guida alla compatibilità ambientale degli ingredienti industriali). 
Oltre al rosso al verde e al blu, il colore dominante è il bianco e come ottenerlo se non con uno sbiancante?

Ecco in aiuto il diossido di titanio, o E171, che conferisce il tipico colore bianco ai dentifrici: l’impatto sull’uomo è ancora poco chiaro, ma alcuni studi lo collegano all’insorgenza del morbo di Crohn (colite ulcerosa), mentre l’Agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro (Iarc) lo classifica come possibile cancerogeno (gruppo 2B).

Escluso da molti prodotti cosmetici per la sua comprovata nocività, il triclosan appare ancora, con la funzione di antibatterico, nei prodotti che potremmo ingerire... Anche se è presente in quantità molto basse (la legge ne consente al massimo lo 0,3%), è contenuto anche in detergenti per la casa e per piatti, saponi, deodoranti, creme. Usato inizialmente come pesticida, la sua struttura è molto simile a quella della diossina. Se si è esposti ad alte dosi, attraverso il contatto si rischia l’irritazione cutanea, mentre in caso di ingestione, gli effetti sono convulsioni, coma, e perfino la morte. Se si accumula nell’organismo, invece, può alterare la funzione epatica e quella polmonare, causare paralisi, sterilità e alterazione immunitaria. Ragioni sufficienti, secondo il Salvagente, per scartarlo da ogni formulazione (come ha recentemente deciso di fare la multinazionale Johnson&Johnson).
Fonte: Il Salvagente

mercoledì 10 ottobre 2012

I danni che producono gli ammorbidenti

...non si limitano all'inquinamento ambientale, essendo purtroppo i suoi componenti persistenti e non biodegradabili: si tratta di sostanze  (additivi,  fosfati, pentano, limonene, benzil acetato, coloranti artificiali) che risultano  nocive per la salute dell'uomo. Possono scatenare reazioni allergiche, asma, dermatiti, soprattutto nei bambini e nei soggetti più sensibili, nonché danni al sistema nervoso. Sono state riscontrate correlazioni fra l'insorgenza di malattie come il cancro, danni al fegato e ai reni e l'uso di ammorbidenti convenzionali contenenti queste sostanze tossiche.
fonte: greenMe
foto: BIO-LOGICA.it
Una valida alternativa agli ammorbidenti tradizionali in commercio sono il bicarbonato e l'aceto

Fresco profumo di primavera?

Perché il danno chimico al cervello è ignorato?

martedì 25 settembre 2012

Fibre di amianto nel talco in polvere


Esiste una relazione tra l'uso del talco in polvere ed il cancro alle ovaie: lo dimostrano diversi studi scientifici, effettuati negli ultimi trent'anni, con la media di uno all'anno.   In uno di tali studi, i ricercatori hanno testato diversi prodotti a base di talco attualmente in commercio , e in ben 39 articoli  su 40 sono state trovate tracce di asbesto.
Il fillosilicato di magnesio , meglio noto col nome di talco, se ridotto in polvere rappresenta un grave pericolo anche per i polmoni per le sue proprietà infiammatorie: durante il cambio dei pannolini i neonati ne respirano in gran quantità col rischio di contrarre affezioni polmonari a volte anche letali.

*"PRINCIPALI IMPIEGHI DEL TALCO
Le maggiori applicazioni s’incontrano nell’industria:
- tessile, quale addensante nell’apprettatura e lubrificante dei fili;
- saponiera, per assorbire olii grassi e fissare coloranti e profumi;
- del caucciù, come costituente della gomma bianca e lubrificante degli 
stampi;
- cartiera, quale materiale di carica in sostituzione del caolino (aumenta 
alcune proprietà della carta  quali bianchezza, patinatura, flessibilità e 
resistenza, la preserva  dall’umidità e ne facilita la lavorazione, in 
particolare nella fase dell’arrotolamento e della tagliatura)
- molitoria, per la brillatura del riso e contro l’azione di batteri ed agenti 
atmosferici;
- del cuoio, per la produzione dei grassi utilizzati nella conciatura,
- della ceramica, per la produzione di ceramica “craquelee” e d’isolanti;
- vetraria, come ingrediente per paste di vetri speciali (opachi, da 
orologio);
- dei colori e delle vernici, al posto della creta e del gesso per 
l’assorbimento dei colori;
- farmaceutica e cosmetica, per la produzione di polveri essiccanti e 
rinfrescanti della pelle, di prodotti per il maquillage, di creme, di paste 
dentifrice e come polvere da massaggio;
- degli esplosivi, quale materiale di carica inerte,
- dei lubrificanti, per la preparazione di grassi per ruote (lubrificanti 
solidi);
- metallurgica, come rivestimento delle forme;
- agricola, nella preparazione dei concimi, delle miscele contro le 
malattie delle piante;
- dei legnami, per la verniciatura del legno grezzo;
- edilizia, come costituente per finti marmi, piastrelle, pavimenti e tetti"

** Le sostanze minerali (ad esempio il talco o la vermiculite) che possono contenere asbesto sono state egualmente valutate come “cancerogene per l'uomo”

mercoledì 19 settembre 2012

Lo chiamano spray assorbiodori...

...in realtà è un'accozzaglia di sostanze chimiche dannose per la salute.*
"Assorbe gli odori" è ciò che assicura la pubblicità...

Anche senza fare analisi chimiche, il principio secondo il quale "nulla si crea e nulla si distrugge" dovrebbe far riflettere sulla pubblicità ingannevole di questi prodotti! 
A conferma dei nostri sospetti, basati sulle nostre reazioni immediate alla presenza di questi prodotti per ambienti, negli USA queste indagini sono state effettuate. Un autorevole ente, l'Environmental Working Group's, ha individuato tutte le sostanze dannose contenute in questi prodotti.

Sono dannosi per la salute perché contengono prodotti chimici classificati cancerogeni, genotossici / mutageni, epatotossici (killer delle cellule del fegato,) allergenici, neurotossici, sostanze che alterano il sistema endocrino (riproduzione e crescita), irritanti delle vie respiratorie / broncocostrittori, inquinanti dell'atmosfera interna, nonché prodotti chimici ossidativi che producono composti allergenici allorquando vengono a contatto con all'aria. Questi prodotti sono sconsigliati in presenza di piccoli animali domestici, di bambini,    e di persone affette da malattie respiratorie e di dermatite allergica.

In un noto prodotto americano, Febreze Air Effects, sono state individuate 87 sostanze, ma solo tre di queste erano presenti sull'etichetta, mentre le altre, sotto il nome "profumo", sono state tenute segrete. C'era persino un propellente,  1,3-dicloro-2-propanolo, classificato come clastogeno, che altera, cioè, le strutture cromosomiche. Un discorso a se merita il 2-etilesanolo che è stato classificato come "inquinante indoor", responsabile dell'insorgenza della Sindrome dell'Edificio Malato. In ambiente umido produce, infatti, l'Acetaldeide, altrimenti nota come "sostanza chimica della sbornia", prodotta nell'organismo in seguito ad un eccessivo consumo di alcool. Provoca il cancro nel tratto digestivo superiore.

*fonte: Chemical Sensitivity in Mainstream Medical Documentation
leggi anche: Deodoranti per la casa tra gli "inquinanti domestici"
Febreze: elimina gli odori senza dire gli ingredienti

venerdì 10 agosto 2012

Negli USA è guerra ai profumi

(di Carla Tinagli) (ANSA) - ROMA, 9 AGO - L'America ha dichiarato guerra al profumo. Dopo il fumo e il grasso ora l'ultima crociata riguarda le fragranze, non piacciono più gli eccessi e rischiano di diventare off limits se non legalmente almeno nel nuovo bon ton.
Ma già in alcuni Stati da anni sono comparsi dei cartelli dove si invitano le persone che entrano in alcuni luoghi a non usare profumi. Il quotidiano Usa Today ha pubblicato un elenco di luoghi 'perfume free', dove è fortemente consigliato di non profumarsi: dagli uffici comunali agli edifici pubblici, ai presidi medici e persino alcuni parchi. La motivazione è di salute pubblica, perché le essenze possano causare allergie, asma e disturbi respiratori. Secondo Anne C. Steinemann dell'Università di Washington circa il 38% degli Americani denuncia problemi dovuti all'esposizione ai profumi, anche a quelli cosiddetti naturali o derivati dagli oli essenziali e che i danni derivanti sono paragonabili a quelli del fumo di sigaretta. L'unica soluzione, secondo l'esperta americana, è quella drastica di usare prodotti senza fragranze per l'igiene personale e anche della casa. Il Centro per la Salute e la Sicurezza sul lavoro del Canada ha identificato molti sintomi: mal di testa, insonnia, perdita d'appetito, nausea, ansia e depressione. Il disturbo viene chiamato Sensibilità Chimica Multipla (MCS) e anche in Europa c'è molta attenzione in proposito. In Germania, addirittura, viene considerato un disturbo che riguarda la politica sanitaria nazionale e quasi dieci anni fa , Lady Mar, attivista inglese nelle campagne ambientali, aveva mobilitato la Camera dei Lord per proibire l'uso eccessivo di profumi e colonie. Negli Stati Uniti sono anni che la questione è nell'occhio del ciclone. In California, da sempre famosa per sua fama salutista, già dieci anni fa apparse un cartello nel celebre teatro Berkeley Rep con la scritta 'Per favore niente profumi forti'. Oggi la battaglia è più che mai agguerrita, dal momento che anche alcuni stati del Sud, conservatori per tradizione, partecipano alla ribellione con divieti anti-profumo a Jefferson City in Missouri, Windom in Minnesota e Bremerton, Washington. E, nonostante l'industria del settore per ora non sembri tanto preoccupata, la mobilitazione sta andando alla grande anche su internet: al prezzo di 16 dollari si può acquistare un pacchetto di dieci cartoline Fragrance Free Reminders (dalle scritte molto dirette, come 'chi si profuma avvelena anche te' ) da spedire a chi esagera con il profumo. In altre parole, oggi la campagnia anti-profumo sta diventando quella che fu la campagna anti-fumo negli 80. "Sarà molto più difficile - dice Mark Danohoe, specialista australiano in politiche ambientali - perché i fumatori, quando vennero formulate le leggi anti-fumo, erano già una minoranza ed era più facile metterli nell'angolo, mentre quelli che si profumano sono tanti e considerati chic ed eleganti. Ciò che semmai potrà spingere le autorità a prendere qualche provvedimento reale è il fatto che molte persone affette da Sindrome Chimica Multipla sono giovani, piene di talento e di energie che sarebbero perse se abbandonassero il lavoro per problemi di allergia o difficoltà di respirazione". (ANSA).


Fonti: Ansa
 Tempi
Dal TG2 delle 20,30 del 9 agosto

lunedì 23 luglio 2012

Perchè non si fa prevenzione?

Semplice! Perchè non conviene alle industrie farmaceutiche. Lo afferma anche il Dr. Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

lunedì 16 luglio 2012

Attenzione agli ftalati contenuti nei cosmetici!

Favoriscono l'insorgenza del diabete B nelle donne.
Lo confermano due diversi studi scientifici: uno del Brigham and Women's Hospital (BWH) di Dallas e l'altro condotto  dai ricercatori svedesi dell'Università di Uppsala
fonti: csn-deutschland 
lastampa
leggi anche: 

Plastics chemicals linked to diabetes in women; blacks and Hispanics most exposed

martedì 3 luglio 2012

NON USATE PROTEZIONI SOLARI SULLA PELLE DEI NEONATI

 A suggerirlo è Hari Cheryl Sachs, MD,  pediatra presso la Food and Drug Administration (FDA).
Siccome la pelle dei neonati è molto più sottile di quella degli adulti, assorbe più facilmente i principi attivi delle protezioni solari, spiega Sachs. Inoltre, i neonati hanno un più elevato rapporto superficie corporea/peso rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Entrambi questi fattori fanno sì che l'esposizione di un bambino alle sostanze chimiche delle creme solari è molto maggiore così da far aumentare il rischio di reazioni allergiche o di infiammazioni.

"La cosa migliore è quella di tenere i bambini sotto i 6 mesi lontano dal sole", dice Sachs, "e di evitare l'esposizione al sole tra le 10:00 e 14:00, quando i raggi ultravioletti (UV) sono più intensi."

Quindi, la migliore protezione è quella di tenere il bambino all'ombra.
Se è proprio indispensabile, è possibile applicare una piccola quantità di crema solare, con fattore di protezione (SPF) almeno 15, a piccole aree come le guance e il dorso delle mani. Sachs suggerisce  di controllare prima la sensibilità del bambino per la protezione, applicandone una piccola quantità sul polso interno.

Come vestire i bimbi
L'American Academy of Pediatrics (AAP) suggerisce di far indossare ai bambini pantaloncini lunghi e leggeri, camicie a maniche lunghe e cappelli a tesa larga che riparino il collo per evitare scottature. I tessuti a maglia stretta riparano meglio di quelli a maglia larga. Ricordarsi che, anche se i berretti da baseball sono simpatici, non fanno ombra al collo e alle orecchie, che sono le aree più sensibili per un bambino.

Col caldo estivo si prospettano altre problematiche per i bambini.

I  neonati non sudano come noi, dice Sachs. Negli adulti, il sudore raffredda naturalmente il corpo quando fa caldo; i bambini, invece, non hanno ancora ben sviluppato il meccanismo di termoregolazione corporea. Così è meglio assicurarsi che il bambino non subisca colpi di calore.

Col caldo, i bambini sono a maggior rischio di disidratazione. Per assicurarsi che siano adeguatamente idratati, offrite loro la loro alimentazione abituale di latte materno o artificiale, dice Sachs. Il contenuto di acqua del latte li aiuterà a tenerli ben idratati; è bene far bere anche una piccola quantità di acqua tra una poppata e l'altra.

Quest'estate, per la sicurezza del vostro bambino, ricordate di:
  • Tenere il più possibile il bambino all'ombra. Non è detto che una piccola quantità di protezione solare lo "protegga" 
  • Assicurarsi che il bambino indossi abiti che coprino e proteggano la loro pelle sensibile. Usa il buon senso: se, quando tieni premuto il tessuto contro la mano, risulta essere trasparente, evidentemente non offre una protezione sufficiente.
  • Assicurarsi che il bambino indossi un cappellino che faccia ombra sufficiente in ogni momento.
  • Osservare con attenzione il vostro bambino per assicurarsi che non mostri segni di scottature o di disidratazione che possono essere: agitazione, arrossamento e pianto eccessivo.
  • Idratare! Fate bere al vostro bambino, oltre al latte, una piccola quantità di acqua tra le poppate se siete al sole. 
  • Osservare quanto urina il vostro bambino. Se dovesse urinare meno del solito, può essere segno di disidratazione, quindi è necessario integrare i liquidi fino a quando il flusso torna normale.
  • Evitare creme solari contenenti DEET (repellenti per insetti)  su neonati, in particolare sulle loro mani. I bambini piccoli, si sa, portano sempre le mani alla bocca. Secondo la AAP, i DEET non devono essere utilizzati sui neonati al di sotto di 2 mesi.
  • Se notate che il vostro bambino si sta arrossando, portatelo subito all'ombra e applicate sulle zone colpite impacchi freddi 

giovedì 28 giugno 2012

La medicina personalizzata può ripristinare la "macchina energetica"

La risposta  alle sostanze immesse nell'organismo, compresi i farmaci, è  individuale e dipende da molti fattori. Il Prof. Simmaco,   Professore di Biologia Molecolare dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea - Università La Sapienza di Roma, lo spiega nel suo intervento " Strategie di Medicina Personalizzata: approcci integrati al servizio delle patologie emergenti" 
al convegno medico nazionale del 3 giugno scorso svoltosi a Civitavecchia su encefalomielite mialgica/ sindrome da fatica cronica, fibromialgia, sensibilità chimica multipla. 
Il Professore annuncia inoltre che è allo studio un algoritmo che studia il rapporto tra capacità di difesa dallo stress ossidativo e determinati fattori ambientali.

domenica 17 giugno 2012

Austria- Linee guida per la diagnosi e la cura dell'elettroipersensibilità

C'è stato un forte aumento dei problemi di salute dovuti a stress non precisati e questo richiede un grande impegno per i medici per la difficoltà che comporta la formulazione di una diagnosi differenziale. Finora è stata posta poca attenzione alla crescente esposizione all'elettrosmog in casa, nei luoghi di lavoro e nel tempo libero che si aggiunge allo stress continuo indotto dalla vita personale e lavorativa.
L'Associazione Medica Austriaca ha formulato le Linee Guida per la diagnosi differenziale e l'eventuale trattamento dei problemi di salute legati allo stress da elettrosmog. Le Linee Guida propongono un questionario da sottoporre al paziente per una valutazione generale dei sintomi da stress ed una valutazione specifica dell'esposizione all'elettrosmog.
Sempre più persone sono esposte ad elettrosmog, una combinazione di basse ed alte frequenze generate da campi elettrici ad alta frequenza (EF), campi magnetici (MF) e campi elettromagnetici (EMF). I medici sono spesso di fronte a malattie aspecifiche, senza cause chiaramente identificabili. Il sospetto cade sulle condizioni ambientali quali l'aumento dell'esposizione della popolazione alle onde radio, emanate ad esempio da telefoni cordless, stazioni radio base per telefonia mobile, telefoni cellulari, GPRS, UMTS, schede di acquisizione dati per laptop e portatili e reti wireless (WLAN), ma può giocare un ruolo causale anche l'esposizione ai campi elettrici e magnetici provenienti da linee elettriche, dispositivi e attrezzature, (Blake Levitt e Lai 2010).
Una questione centrale per l'attribuzione causale dei sintomi è la rilevazione della variazione dei problemi di salute a seconda del tempo e del luogo che è particolarmente rilevante per la valutazione delle cause ambientali come l'esposizione a campi elettromagnetici.
L'Austria sta attualmente implementando la quarta generazione di telefonia mobile (LTE), la telelettura per il consumo di energia elettrica, gas e acqua, con conseguente ulteriore esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche. Sono state introdotte nuove tecnologie radio e applicazioni senza conoscerne gli effetti sulla salute, creando nuove aspettative per la medicina. Ad esempio, la questione dei cosiddetti effetti non termici e dei potenziali effetti a lungo termine delle basse dosi di esposizione non sono stati studiati affatto prima della loro introduzione.

In questo contesto la formulazione di una diagnosi differenziale richiede di perseguire una strategia basata sull'evidenza. 
In Austria, non ci sono limiti democraticamente legittimati a salvaguardia dell'interesse della popolazione dall'esposizione ai campi elettromagnetici. Le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, formulate dalla Commissione Internazionale per la Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP 1998), sono basate su un modello termico. Queste raccomandazioni sono state adottate dalla UE nella Raccomandazione del Consiglio del 1999 (UE-Ratsempfehlung 1999) e dall'Austria nella sua pre-standard ÖVE / ÖNORM E 8850:2006 02 01 (ÖNORM 2006) senza tener conto degli effetti non termici. Nell'agosto 2007, il BioInitiative, un gruppo internazionale di esperti, ha pubblicato un relazione dettagliata chiedendo misure di prevenzione per l'esposizione ai campi elettromagnetici sulla base delle evidenze scientifiche disponibili (BioInitiative 2007)...

Nel maggio 2011, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha adottato la segnalazione "I pericoli potenziali dei campi elettromagnetici e il loro effetto sull'ambiente "(PACE 2011). La relazione auspica una serie di misure volte a tutelare l'uomo e l'ambiente, in particolare da campi ad alta frequenza elettromagnetici. Una delle raccomandazioni è quella di prendere "tutte le misure possibili per ridurre l'esposizione ai campi elettromagnetici, specialmente alle frequenze radio da telefoni cellulari e, in particolare, l'esposizione dei bambini e dei giovani che sembrano essere più a rischio tumori cerebrali". 
Sempre nel maggio 2011, un gruppo di esperti presso l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, un'agenzia del WHO, ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come probabili cancerogeni (Gruppo 2B) per l'uomo (IARC 2011)...
(Si citano alcuni studi condotti sull'esposizione ai campi elettromagnetici e la teoria del Prof. Pall sul circolo NO/ONOO. n.d.r)
In Svezia, la sindrome EMF, designata come elettroipersensibilità (EHS), è considerata una menomazione fisica e riconosciuta come disabilità, con riferimento alla Risoluzione ONU 48/96, allegato, del 20 dicembre 1993 (ONU 1993), che invita i governi locali a concedere un sostegno agli individui con EHS. I dipendenti con EHS hanno diritto ad essere sostenuti dai loro datori di lavoro, in modo da consentire loro di lavorare nonostante questa menomazione. Alcuni ospedali in Svezia mettono a disposizione camere con bassa esposizione a campi elettromagnetici.
L'Associazione Medica Austriaca ritiene suo dovere fornire ai suoi membri di professione medica un quadro dello stato attuale del dibattito scientifico e politico da un punto di vista medico e con specifiche raccomandazioni per l'azione in questo primo orientamento. Le Linee Guida possono essere migliorate con suggerimenti, critiche e modifiche. A causa del rapido sviluppo delle varie tecnologie, le raccomandazioni devono essere adattate in base ai mutamenti. Invitiamo pertanto tutti i medici a inviare il loro contributo alla prossima edizione delle Linee Guida al seguente indirizzo email: post@aerztekammer.at

Cosa tener presente nel caso di pazienti elettrosensibili
Nel caso di problemi di salute aspecifici (vedi questionario per il paziente) che non hanno cause ben identificabili, in linea di principio, l'esposizione ai campi elettromagnetici può essere presa in considerazione come possibile causa, specialmente se il è questo il sospetto del paziente.

Come procedere se si pensa che i problemi di salute siano da attribuire ai campi elettromagnetici
L'approccio raccomandato per la diagnosi e il trattamento è da intendersi come ausilio e deve, naturalmente, essere adattato ad ogni singolo caso.
  1. Storia dei problemi di salute e dell'esposizione ai campi elettromagnetici
  2. Test ed esami
  3. Misurazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici
  4. Prevenzione o la riduzione dell'esposizione ai campi elettromagnetici
  5. Diagnosi
  6. Trattamento
    leggi anche: Bambini appesi a un filo I rischi del wi-fi nelle scuole e l’elettrosensibilità

giovedì 31 maggio 2012

Odori molesti? È reato



Così sentenzia la Corte di Cassazione  - in riferimento alla questione già trattata dal Tribunale di Sulmona. Il Tribunale ha condannato la titolare di un bar alla pena di 100 euro d'ammenda per avere provocato immissione di fumi molesti all'interno di una abitazione privata.


Il reato di cui si parla è quello dell'articolo 674 del codice penale secondo cui "Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a 206 euro".

Tale reato si configura in presenza di molestie olfattive promananti da impianto produttivo anche quando non esiste una normativa statale che prevede disposizioni specifiche e valori limite in materia di odori. Il parametro di legalità dell'emissione viene individuato nel "criterio della stretta tollerabilità".

Anche in precedenza la giurisprudenza ha ricondotto l'emissione di odori molesti al reato di getto pericoloso di cose essendo la percezione di un determinato odore il risultato della liberazione (come la cottura di cibi) di prodotti volatili, come tali percepibili anche all'olfatto e definibili, secondo il linguaggio comune, anche come gas.

Comunque, il reato in questione è un reato di pericolo, dato che è sufficiente per la sua realizzazione l'attitudine dell'emissione a offendere o molestare le persone. Là dove per molestia deve intendersi la situazione di disturbo della tranquillità e della quiete, con impatto negativo sulle normali attività della persona. Pertanto, non esistendo una predeterminazione normativa dei limiti delle emissioni, si deve aver riguardo al criterio della stretta tollerabilità e non a quello della normale tollerabilità previsto dal codice civile ('art. 844) anch'esso comunque condizionato, come quello della normale tollerabilità, dalla situazione ambientale e dalle altre circostanze che caratterizzano l'emissione molesta.
fonti: greenreport
immagine: miolegale

mercoledì 23 maggio 2012

Il Morbo di Parkinson dovuto ai pesticidi - in Francia è malattia professionale per gli agricoltori


 Il 7 maggio è entrato in vigore in Francia un decreto che conferisce al morbo di Parkinson lo status di malattia professionale per gli agricoltori e stabilisce esplicitamente un nesso di causalità tra questa patologia e l'uso di pesticidi.
Lo scorso febbraio, la vittoria in tribunale di un agricoltore che aveva intentato una causa contro la Monsanto per averlo avvelenato con i vapori di uno dei suoi erbicidi, Lasso, aveva già creato un precedente. A seguire una manifestazione di agricoltori al Salone dell'Agricoltura, presso lo stand dell'industria dei fitofarmaci, richiedeva il riconoscimento delle malattie professionali legate all'uso dei pesticidi e il ritiro dei prodotti pericolosi.
Il riconoscimento ufficiale rappresenta dunque una vittoria per questa mobilitazione e acquisisce un carattere importante sia a livello simbolico che concreto aprendo la possibilità a sostegni finanziari per l’incapacità di continuare a lavorare. Un percorso cui dar seguito in Italia aggredendo radicalmente le problematiche legate a produzione, uso e residui dell'agrochimica. Un esempio da seguire, dunque, e una strada, quella dei pesticidi, da abbandonare.
fonte: Associzione Italiana per l'Agricoltura Biologica

martedì 22 maggio 2012

Se devi acquistare un'auto, fai attenzione al suo livello di tossicità interna

Le auto possono essere pericolose per la salute non solo a causa dei gas di scarico. 
Le auto nuove, tramite le emissioni gassose persistenti nell'abitacolo, rivelano la presenza di sostanze chimiche tossiche come PVC (cloruro di polivinile) e BFR (ritardanti di fiamma bromurati). Queste sostanze chimiche possono essere sul volante, nel cruscotto, nei braccioli, nei tappetini e nei rivestimenti di sediolini e sportelli e sono state collegate a numerosi problemi di salute tra cui allergie, difetti di nascita, problemi di apprendimento, tossicità epatica e  cancro.
L'Ecology Center, un'organizzazione ambientalista del Michigan (Usa), ha pubblicato uno studio di veicoli più o meno tossici: ha testato 205 diversi modelli con l'ausilio di uno spettrofotometro per scoprire quali prodotti chimici e in che quantità sono utilizzati nelle automobili. Il test è consistito nella scansione dei componenti interni come i sedili, cruscotto, tappetini e rivestimenti interni, per identificare i componenti dei materiali. Tra le sostanze rilevate ci sono bromo, cloro, antimonio, mercurio e piombo. La tossicità è stata determinata anche in base alla dimensione dell'elemento e alla durata del contatto che una persona avrebbe con esso. 
Le auto più tossiche sono risultate:
1. Mitsubishi Outlander 2011 SP 
2. 2011 Chrysler 200 SC 
3. Kia Soul 2011 
4. 2011 Nissan Versa 
5. 2011 Mazda CX-7 
6. Hyundai Accent 2012 
7. 2011 Chevy Aveo5 
8. Kia Sportage 2011 
9. 2012 VW Eos 
10. 2012 Mini Clubman Cooper S.
Durante l'inchiesta, i ricercatori hanno identificato numerosi prodotti chimici nei componenti interni di molte auto. Tuttavia, recentamente alcuni ricercatori dell'industria automobilistica stanno lavorando per apportare innovazioni significative. Di conseguenza, quasi il 17% delle auto nuove sono senza PVC e altre sostanze chimiche che possono essere dannose per la salute e l'ambiente. Tra le case produttrici che hanno guadagnato punti riducendo la tossicità media sono state: Volkswagen (miglioramento del 42%), Mitsubishi, che è stata classificata come la migliore (miglioramento del 38%) e Ford (miglioramento del 30%). Quelle che sono risultate peggiori rispetto agli anni precedenti sono state: Daimler AG (- 29%) e Volvo (-13%).

Se non volete che i vostri cari corrano pericoli, valutate bene l'auto da acquistare, perchè, come si suol dire, prevenire è meglio che curare. 
Fonti: amog

domenica 20 maggio 2012

La nube tossica dell'11 settembre uccide Donna Summer

La leggenda della disco music, Donna Summer, è morta il 18 maggio di cancro - probabilmente causato dalle polveri tossiche del crollo delle torri gemelle del 2011.

La cantante di I Feel Love( 63) era a New York, quando al-Qaeda ha colpito le Torri Gemelle l'11 settembre 2001.

Donna é morta in Florida all'età di 63 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni.

Era nel suo appartamento di New York quando i terroristi di al-Qaeda hanno commesso le atrocità dell'11 settembre 2001,  provocando la nube tossica contenente amianto, piombo e mercurio che ha saturato il cielo della città.

fonti: MCS America
http://THE Sun

martedì 15 maggio 2012

Malattie ambientali e donne

La dott.ssa Lisa Nagy è convinta che le malattie ambientali non vengono prese sul serio perchè sono le donne ad esserne maggiormente colpite; infatti, molte donne, insieme con la malattia ambientale sviluppano problemi di salute a livello cognitivo e mentale. Quando vanno dal medico, possono avere problemi mentali o cognitivi, ma il loro comportamento deriva in realtà dall'ambiente inquinato. Troppo spesso, i medici si concentrano sui sintomi della salute mentale delle donne e, offensivamente, consigliano di rivolgersi allo psichiatra, quando  in realtà queste pazienti hanno  bisogno di uno specialista di medicina ambientale. Quando viene trattata la tossicità, i sintomi fisici e mentali migliorano notevolmente e possono anche scomparire.
La dottoressa, come delegata della Massachusetts Medical Society (MMS), ha introdotto una risoluzione per auspicare una maggiore consapevolezza dei medici sulle malattie ambientali con l'introduzione di un'ora di corso di Educazione Continua in Medicina sulla sensibilità chimica. 
Lisa Nagy, MD, fa parte dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Gruppo di lavoro sulla comprensione scientifica dell'effetto delle sostanze chimiche sulla salute umana. È  la fondatrice nonchè presidente della Preventive and Environmental Health Alliance e può essere contattata a questo indirizzo di posta elettronica lisa@nagy1.com
Non ha conflitti di interesse nella promozione della medicina ambientale.
Per evitare le tossine ambientali, suggerisce a tutti di:
  •  Non usare profumi o prodotti con additivi profumati  
  • Non usare pesticidi
  • Utilizzare  detersivo e ammorbidenti atossici
  • Usare prodotti non tossici per la pulizia 
  • Non vivere in una casa con la muffa: deumidificare ed eliminare le perdite 
  • Evitare le bottiglie di plastica 
  • Utilizzare un depuratore con filtro a carbone per purificare l'aria dalle sostanze chimiche 
  • Mangiare cibi biologici in particolare latte, burro, uova, carne, mele 
  • Assumere integratori per disintossicarsi (tra cui la vitamina C) 
fonte: freepdfhosting