KAYE H. KILBURN / Editoriale / Archivi di Environmental Health 1 mar 03
Quasi dieci anni fa, mi convinsi che il cervello è più sensibile degli altri organi alle sostanze chimiche. (1) La dimostrazione è scaturita da studi condotti sia da me che da altri; abbiamo studiato la possibile associazione tra danno cerebrale nell'uomo e l'esposizione a vari prodotti chimici contenuti in gas, solventi organici e pesticidi. La prima resistenza a questa possibilità derivava da un persistente dubbio personale e da una sincera speranza che non fosse vero.
Il crescente sostegno proveniente da studi effettuati singolarmente o in gruppo (ie, epidemiologia clinica) - ha messo in discussione la convinzione che l'epidemiologia non può provare un nesso di causalità. (2,3) Reiterati e fondati collegamenti che hanno individuato la causa e l'effetto nella medicina clinica sono considerati solo indicativi, ma questo non è sufficiente in epidemiologia.
Nel corso degli ultimi 50 anni, l'esitazione dei ricercatori nell'individuare tra le cause i fattori di rischio è stata una disastrosa eredità di questo modello di epidemiologia delle malattie croniche; essa deriva, in parte, dalla difficoltà nell'estendere i postulati di Koch oltre le malattie infettive. (3) È stata dimenticata la scoperta fatta 150 anni fa quando l'interruzione dell'esposizione ad agenti fecali trasmessi dagli insetti arrestò le epidemie. Questa osservazione è stata effettuata prima che fossero introdotti i postulati di Robert Koch, (4) quando il concetto di "infezione" non era ancora stato introdotto. Un classico esempio è la mappatura fatta da Snow dei casi di colera di Londra; questo approccio ha consentito l'evoluzione mediante l'associazione con l'acqua proveniente dalla conduttura di Broad Street che era stata contaminata da escrementi umani. (4)
Suppongo che i numerosi fattori che attualmente rallentano l'accettazione da parte dei singoli e della società del fatto che le sostanze chimiche siano la principale causa di malattia, siano gli stessi di quelli che tanti anni fa provocarono l'opposizione alla dimostrazione che la contaminazione fecale dell'acqua aveva causato il colera. Credo che sia assolutamente necessario individuare 13 di tali fattori.
1. Danni occulti.
Questo fattore è familiare ai destinatari di pacchi: spesso bisogna aprire il pacco prima di scoprire un difetto non visibile dall'estreno. Per analogia, possono essere necessari test accurati per l'identificazione di lesioni cerebrali dovute a sostanze chimiche. Il profondo divario tra i risultati anomali emersi dagli esami accurati e una singola manifestazione invalidante spinge gli scettici a riconoscere, loro malgrado, che i danni esistono veramente.
Quando tali risultati venivano evidenziati da test sensibili, questi preannunciavano importanti difetti o carenze che avevano bisogno di esami successivi che evidenziassero la progressione. Dopo 10 anni di esami, le lesioni cerebrali erano peggiorate. (6)
2. La resistenza psicologica alla vulnerabilità.
La riluttanza degli individui a prendere in considerazione che il cervello potesse essere a rischio è una difesa emotiva alla paura o al terrore - come la reazione dopo aver appreso della morte inaspettata di una persona cara. Nella misura in cui sappiamo che il cervello è protetto dalle ossa del cranio e che la barriera ematoencefalica filtra i batteri, noi speriamo che questa arresti anche le sostanze chimiche nocive. Ma, in un altro settore del pensiero logico, sappiamo che la barriera non filtra i gas anestetici (etere), l'alcool contenuto nei liquori o le droghe iniettate.
3. "È tutto nella tua testa".
A volte i medici respingono i problemi ignoti dei pazienti con questa risposta, insinuando che il problema percepito deriva da un problema psichico o da un disturbo psichiatrico.
Raramente viene fatta la più evidente interpretazione letterale- che "nella testa": sia un problema di cervello.
Mentre "mente" può essere un concetto nebuloso, le disfunzioni cerebrali sono soggette ad un'indagine ordinata ed oggettiva. È strano che alcuni psichiatri, al momento di valutare i pazienti chimicamente esposti, ritengano che la depressione, le manie e le altre disfunzioni che trattano con farmaci (prodotti chimici), potrebbero essere causate da altri prodotti chimici. Invece, la tendenza è quella di prescrivere altre sostanze chimiche (farmaci), quindi con un ulteriore avvelenamento del cervello di tali pazienti.
4. L'accettazione del fatto che le droghe alterano la mente.
Il cittadino medio è ben consapevole degli effetti sul cervello delle sostanze chimiche illecite come l'eroina e la cocaina, la marijuana e la dietilamide dell'acido lisergico (LSD), nonché di sostanze chimiche legali come l'alcool, la caffeina e quelle prescritte come le anfetamine. Molti medici hanno prescritto il Paxil e il Prozac "di riflesso" per migliorare l'umore -specialmente per il trattamento della depressione. Tali evidenti connessioni non dovrebbero essere ignorate. La Thorazina, la droga più prescritta che altera la psiche o la mente è stata prescritta per 50 anni, e l'iproniazide (un inibitore monoamino ossidasi connesso all'isoniazide, che viene utilizzato per il trattamento della tubercolosi) è stato commercializzato per un periodo di tempo simile.
5. Non è una minaccia imminente.
I danni cerebrali chimici non sono generalmente considerati una minaccia imminente o personale, come, ad esempio, l'antrace o il dirottamento degli aerei di linea da parte dei terroristi. L'esposizione al Sarin nella metropolitana di Tokyo, però, ha dimostrato che la guerra chimica è efficace su un gran numero di persone. Il disastro di Bhopal con l'isocianato di metile, in India, nel 1984 ha avuto un esito peggiore di quello subìto a Tokyo. Non è stato desunto il possibile danno personale da esposizione chimica. Gli individui con lesioni cerebrali chimiche sono spesso etichettati come "disturbati emotivamente", ma devono essere visti come un'avanguardia di persone che sono a conoscenza dei prodotti chimici in virtù della propria esperienza. Non vi è alcuna prova che i soggetti sopra indicati "sono stati sensibilizzati in modo diverso". Certamente è capitato di essere presenti proprio quando si è verificata un'esposizione - per esempio, come le vittime dell'11 settembre 2001.
6. Concorrenza di altre minacce.
Questo fattore è stato proposto come spiegazione dell'indifferenza. La revisione critica attesta la scarsa consistenza di queste minacce "concorrenti". Il riconoscimento che un'infezione batterica (Helicobacter pylori) causava l'ulcera peptica è stata solo una notizia minore.
Enorme preoccupazione è stata generata in merito ai problemi della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e associati, che sono le malattie sessualmente trasmissibili e minacciano di spopolare l'Africa. (7) L'AIDS è una grave infezione e intossicazione del cervello. La resistenza emergente dei batteri agli antibiotici è stata pubblicizzata in "Le piaghe del futuro"(7) e "Agenti segreti": "La minaccia delle infezioni emergenti". (8)
La resistenza agli antibiotici è il risultato ben noto di pratiche miopi, favorita dal curare raffreddori e mal di gola con antibiotici e dall'aggiunta di antibiotici ai mangimi animali per l'aumento della produttività (ovvero dei profitti). Chiaramente, l'antrace, il vaiolo e agenti simili somigliano alle sostanze chimiche nominate prima - Sarin ed isocianato di metile - per l'estrema difficoltà di difesa.
7. Ritardo nel riconoscere i rischi sanitari.
Questo fattore è stato un tema del 20° secolo. Il fumo di sigaretta è stato associato al cancro ai polmoni nel 1950. Dato che molti medici smisero di fumare, l'incidenza del tumore ai polmoni e di altri tumori scese rapidamente; l'infarto miocardico e l'ictus sono diminuiti notevolmente sino al 1975. Venticinque anni dopo, sono stati riconosciuti i diritti dei non fumatori ed è stato ridotto il fumo negli ambienti chiusi - nonostante le pressioni esercitate dai potenti e ricchi interessi del tabacco con il pretesto di custodire i diritti dei fumatori, ma la loro intenzione di base era proteggere i loro immensi profitti. Il divieto di esposizione all'amianto è stato di gran lunga più difficile del lontano divieto di sputare sul marciapiede o della quarantena dei malati di tubercolosi. La messa al bando dell'amianto ha richiesto 75 anni - un periodo di tempo che ha superato quello richiesto per il divieto di fumo di sigaretta al chiuso. La lobby dell'amianto ha protetto i suoi profitti fino a quando le società hanno presentato istanza di fallimento nei primi anni '90. La regola generale delle corporazioni americane sembra essere quella che la salute dei lavoratori venga dopo i loro utili.
8. Interessi economici.
Gli interessi economici possono scoraggiare la prevenzione - anche del cancro. Evitare le esposizioni alle tossine ha fermato il carcinoma allo scroto negli spazzacamini, i tumori alla vescica nei lavoratori di pigmenti per tinture all'anilina di Rehm e i tumori polmonari da radon nei minatori alla fine del 19° secolo.
Mastodontiche e dispendiose istituzioni fanno "ricerca sul cancro," e pubbliche organizzazioni dedicate che perseguono il mito biologicamente plausibile delle cure per il cancro. Il fatto è che forti riduzioni della mortalità per carcinoma polmonare si sono verificate quando i fumatori di sigarette hanno smesso di fumare.Un altro successo è stato raggiunto quando l'esposizione a radiazioni ionizzanti è stata ridotta dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, e dopo i collaudi atomici del Nevada / Utah . È certo, secondo noi, supporre che altri tipi di tumore si possono prevenire grazie alla cessazione di esposizione a cancerogeni chimici (ad esempio, agli idrocarburi aromatici policiclici dal petrolio, ai bifenili policlorurati).
9. La speranza nella mappatura del genoma umano.
La mappatura del genoma è vista come la chiave per la malattia umana, e minaccia di sostituire il cancro come grido di battaglia dei "credenti". L'attenzione è costantemente deviata dalla realtà che solo il 5% delle malattie umane ha una base genetica, con un eventuale ulteriore 10% di malattie che mostrano un'influenza genetica. Peggiori sono le affermazioni illusorie che dobbiamo sapere come le sostanze chimiche influenzano il genoma nell'interruzione della loro inalazione o nello smettere di usarle - ignorando la lezione del colera.
10. Frammentazione della pratica medica e chirurgica.
Questo processo in atto secondo cui viene prima la creazione di tecnici esperti (specializzati come medici o chirurghi) che impedisce di vedere e comprendere l'interazione dei fattori nei loro pazienti. Questi individui sono stati preparati ad eseguire un intervento chirurgico di triplo bypass; un trapianto di reni, fegato e cuore, ad eseguire interventi di angioplastica e stent alle arterie; a cannulare vie biliari intraepatiche, a fare una broncoscopica, una gastroscopia, ed esami colonoscopici, oncologi e terapeuti ematologi a maneggiare sostanze chimiche potenti per curare il cancro.
Tecniche di ingegneria caratterizzano medici che riescono a malapena a percepire i limiti delle loro specialità - potrebbero essere citati in giudizio se si avventurassero oltre i confini stabiliti. Pochi dipartimenti accademici preparano internisti e chirurghi che considerano i problemi dei pazienti nella loro interezza o ad informarsi al di là di risposte riflesse quando vengono fuori problemi insoliti.
11. La neurologia è stata lenta a prendere in considerazione le cause.
Forse questa lentezza si è verifica perché la neurologia si concentra sulla struttura del cervello, non sulla sua funzione. Il pensiero fisiopatologico cominciò prima del 1950 in materia di ematologia, e poco dopo nella specialità della malattia polmonare e cardiologica. Al contrario, la neurologia ha adottato l'elettroencefalogramma soprattutto per confermare convulsioni, e lo scanner di tomografia assiale computerizzata e l'imaging della risonanza magnetica per trovare lesioni localizzate, ma, per il resto, con i metodi di assistenza del 19° secolo, si stima la forza muscolare, l'equilibrio del corpo, la funzione visiva, la memoria e il problem-solving. I test psicologici, come quelli sviluppati da Wechsler nel 1940 e Halstead (a Reitan) nel 1950, sono vecchi e in gran parte obsoleti. (6)
12. Resistenza all'idea che i danni prodotti dalle sostanze chimiche danneggino il cervello e possano causare malattie cerebrali croniche.
Questo "concetto ponte" ha pochi discepoli in neurologia. Esempi di danni da specifici solventi organici includono l'n-esano e l'acrilamide, i quali distruggono i nervi (9); il cliochinolo (idrossichinolina), che produce atrofia ottica e perdita permanente della vista, e l'etambutolo (per il trattamento della tubercolosi), che provoca neurite ottica e la perdita della discriminazione del rosso e del verde. Considerare questi come casi particolari - per non generalizzare e prevenire simili problemi causati da altri prodotti chimici - ostacola il progresso.
Ricordiamo che il morbo di Parkinson, descritto nel 1817, era epidemico nelle raffinerie di manganese nel 1837, e che nuove ma forti associazioni, sono state trovate tra la morte delle cellule del sistema striatonigral del cervello e gli erbicidi e la droga MPTP (1-metil-4-fenil-1,7,3,6-tetrahydropyridine).
13. Il mancato riconoscimento di un potenziale danno per basse concentrazioni di sostanze chimiche.
Nonostante la consapevolezza che il cervello abbia un'enorme capacità amplificatrice, la maggior parte dei neurologi ignorano - ed alcuni non approvano - il concetto di sensibilità a basse concentrazioni di sostanze chimiche. Il caso in questione è la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla, che è etichettata come "marginale" o "eccentrica", come se il pensiero medico dovesse essere difeso da una tale idea.
Alcuni erano rimasti legati a tali pregiudizi, mentre trattavano i veterani della guerra del Golfo che morivano prematuramente di sclerosi laterale amiotrofica. Al contrario, la neurotossicità sul lavoro ha una ricca storia, che comprende: lo sconvolgimento delle funzioni cerebrali prodotto dal mercurio negli argentatori di specchi nel 1700, la paralisi e la psicosi causate dal piombo nei tipografi che maneggiavano i caratteri di piombo, così com'è stato documentato nel 1737 dal tipografo Ben Franklin.
Queste 13 spiegazioni per il ritardo dell'accettazione della realtà del danno cerebrale chimico illustrano un ritardo culturale nel pensiero medico e nella società nel suo complesso. L'accettazione di una nuova idea può tardare di una generazione - o 2 o 3. Ricorda i classici pericoli del fumo di sigaretta riconosciuti nel 1950, dell'amianto nel 1960, e delle radiazioni nucleari (ionizzanti) (anche nel 1960). È seguita una mezza generazione, così forse l'esistenza delle lesioni cerebrali indotte chimicamente saranno accettate entro il 2010. Ironia della sorte, l'accettazione sarà più lenta se saranno danneggiati i cervelli di molte persone che decidono, e sarà accelerata se il danno sarà circoscritto a pochi.
Tradotto da Mindfully/Health
Tradotto da Mindfully/Health
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