Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

lunedì 23 agosto 2010

I metalli pesanti: un fattore aggravante o determinante in numerose malattie croniche

I metalli pesanti sono componenti naturali della crosta terrestre che non vengono degradati dall'attività biologica e fotochimica e quindi, se rilasciati nell'ambiente, non possono essere smaltiti e possono restarci per centinaia di anni. Certi fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi e le maree contribuiscono alla ciclizzazione naturale dei metalli, l'uomo però gioca un ruolo altrettanto importante e a volte maggiore di quello della natura. Alterando il ritmo di rilascio e di trasporto dei metalli pesanti nell'ambiente l'uomo è riuscito ad aumentarne di alcuni ordini di grandezza le emissioni. I metalli pesanti possono entrare nel nostro corpo attraverso l’acqua, l’aria ed il cibo;  tracce di alcuni di questi elementi fanno naturalmente parte di noi come: rame, selenio, zinco.
Essi sono essenziali per mantenere un corretto metabolismo, tuttavia, in concentrazioni maggiori, sono tossici. Considerando che nelle esalazioni dalla bocca delle persone che hanno quattro otturazioni dentarie con amalgama al mercurio vi è una percentuale di vapori di mercurio superiore al massimale consentito per gli operai dell’industria, se ne può dedurre che l’inquinamento dell’ambiente in cui viviamo fa sì che tutti siano più o meno intossicati da eccessivi accumuli di metalli pesanti.
Tra le varie sostanze inquinanti al giorno d’oggi diffuse in massa nell’ambiente, i metalli pesanti sono i composti più dannosi, si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali. I gruppi sulfidrici (SH), normalmente presenti negli enzimi che controllano la velocità delle reazioni metaboliche nel corpo umano, si legano facilmente ai metalli pesanti, il complesso metallo-zolfo risultante interessa tutto l'enzima che può in tal modo perdere la propria funzionalità di catalizzatore.
L'eliminazione di tali metalli avviene solo in minima parte, per salivazione, traspirazione e allattamento, portando a bioaccumulazione. I residui si accumulano negli esseri viventi ogni volta che sono assimilati ed immagazzinati più velocemente di quanto vengono scomposti (metabolizzati) o espulsi. I metalli si concentrano, in particolare, nelle ossa e in alcuni organi (cervello, fegato e reni), danneggiandoli, e sono spesso un fattore determinante o aggravante in numerose malattie croniche. I bambini sono i soggetti più a rischio.
 I metalli sono introdotti nei sistemi acquatici come conseguenza dell'erosione di terre e rocce e da diverse attività umane che spaziano dall'estrazione mineraria all'uso di tubature in piombo per l'acqua potabile.
Reazioni dell'organismo all'ecceso di metalli pesanti

I metalli possono, inoltre, essere diffusi nel terreno come ad esempio l'arsenico
contenuto nel legno CCA,  anche se ne è stata vietata la produzione 
nella maggior parte delle nazioni dopo la comparsa di studi che dimostravano il lento rilascio di arsenico nel terreno circostante da parte del legno CCA, il rischio più grave è la combustione di legno CCA, che concentra i composti di arsenico nelle ceneri: ci sono stati casi di avvelenamento da arsenico di animali e di esseri umani per ingestione di ceneri di legno CCA (la dose letale per un uomo è di 20 grammi di cenere, circa un cucchiaio). Il legno CCA recuperato da costruzioni demolite continua tuttavia ad essere bruciato, per ignoranza, in fuochi domestici o commerciali; lo smaltimento sicuro di legno CCA continua ad essere poco praticato e ci sono preoccupazioni in alcune zone massicciamente edificate con legno trattato all'arsenico per la futura demolizione delle costruzioni.
Le piante assorbono abbastanza facilmente l'arsenico, quindi alte concentrazioni possono essere presenti negli alimenti. Le concentrazioni di pericoloso arsenico inorganico che sono attualmente presenti nelle acque superficiali aumentano le probabilità di alterazione del materiale genetico dei pesci. Ciò avviene principalmente tramite accumulazione di arsenico nei corpi di organismi d'acqua dolce che si nutrono di piante. Gli uccelli mangiano i pesci che contengono già elevate quantità di arsenico e muoiono per avvelenamento.

Fonte: I metalli pesanti e la loro tossicità per gli organismi biologici

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