Un anno fa ho fatto amicizia con una persona davvero speciale, Eva Caballè, e tradussi un suo scritto che mi è sembrato il modo giusto di gridare al mondo la solitudine di tutte quelle persone che scoprono di avere l'MCS.
Quando qualcosa non piace, qualcosa dà fastidio, quando una cosa vi ricorda i vostri errori, è più facile non affrontarla e accantonarla, avvolta in una cortina di silenzio. In questo modo siamo trattati noi malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Così vogliono che noi restiamo, in silenzio, per non creare preoccupazione, per non creare allarme, in modo che nessuno noterà il baratro che si avvicina sempre più e dentro il quale stiamo per cadere tutti: noi, i nostri figli, i nostri nipoti... Noi foraggiamo l'economia mondiale con la nostra salute, il nostro futuro ed il futuro di chi non è ancora nato. La stessa società che ci fa ammalare ci espone continuamente alle sostanze tossiche, ci abbandona alla nostra sorte e ci zittisce in modo non si sappia la verità. Come si può rompere questa spirale? È necessario che qualcuno ci dia la possibilità di uscire dal silenzio in cui siamo costretti a vivere.
Quello che inizialmente fu il mio "grido dal silenzio" si è trasformato nel grido unisono dei malati di tutto il mondo che annunciano l'esistenza dell'MCS e che, anche se siamo abbandonati a noi stessi, nessuno ci zittirà.
"Delirio" grazie per essere diventato il nostro portavoce!
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