Per proteggere i piccoli dall'inquinamento indoor, occorre ridurre significativamente l’esposizione a sostanze tossiche, particolarmente dannose soprattutto nelle prime fasi di vita.
1) Polvere. Passare spesso l'aspirapolvere o lo straccio sui pavimenti e mobili aiuta ad eliminare una delle fonti principali di esposizione a sostanze tossiche, piombo incluso. Un neonato ne assorbe molto di più di un adulto e i più piccoli, per l'abitudine di mettere tutto in bocca, sono più a rischio degli altri. Un recente studio, proprio in Canada, ha rilevato alte percentuali di piombo bioaccessibile - che può essere assorbito dal corpo - nelle abitazioni. Particolare attenzione va prestata dalle donne in gravidanza perché il periodo di maggior vulnerabilità è quando il piccolo è ancora nella pancia.
2) Detersivi e Spray. Ridurne il più possibile l'utilizzo in casa: all'interno di ambienti chiusi possono rilasciare esalazioni che rimangono a lungo nell'aria. Molto meglio tornare ai rimedi "verdi" della nonna, usando magari il bicarbonato per pulire il lavandino o la vasca da bagno, e l'aceto mescolato ad acqua per pulire i vetri delle finestre. Da evitare anche i deodoranti ambientali e in generale i detergenti profumati.
4) Plastica. Evitarne l'uso specialmente in cucina: gli esperti raccomandano in particolare di non usare contenitori in plastica per riscaldare cibo nel microonde, anche se riportano nella dicitura che sono adatti a quelle apparecchiature, perché le sostanze chimiche possono passare negli alimenti e nelle bevande.
5) Pesce. In cucina bisogna fare attenzione anche ad alcune varietà di pesce come il tonno, per esempio, che può contenere livelli elevati di mercurio, con rischi per la salute se si consuma in quantità elevate. Meglio allora privilegiare altre specie come aringhe, trote o salmone.
Fonte: gogreen
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