Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

venerdì 25 febbraio 2011

Rischio chimico AIRBAG


I danni chimici a carico dell’occhio sono una rara complicanza dell’apertura dell’airbag e dipendono dalla fuoriuscita attraverso i fori dell’airbag di sostanze chimiche utilizzate come propellenti per il gonfiaggio dell’airbag stesso. L’airbag è gonfiato dall’ossidazione del sodio azide. La reazione produce una miscela alcalina altamente corrosiva che consiste in idrossido di sodio e sodio bicarbonato, che può passare attraverso i fori dell’airbag.
fonte: MedEmIt

Sei sostanze tossiche messe al bando dall'UE


MUSK XYLENE, MDA, HBCDD, DEHP, BBP E DBP

Ue: al bando sei sostanze chimiche dannose per la salute e l'ambiente

Sono presenti in vernici, detergenti, tessuti, copertine dei libri e interni delle automobili: dovranno essere ritirate dal mercato nel giro di 3-5 anni nei 27 Stati membri

(Reuters)
(Reuters)
MILANO - Sei sostanze chimiche dannose per la salute e per l'ambiente - presenti in vernici, detergenti, tessuti, copertine di libri e interni delle automobili - sono state messe al bando in Europa e dovranno essere ritirate dal mercato nel giro di tre-cinque anni nei 27 Stati membri (a meno che non sia stata concessa un'autorizzazione per un uso specifico). La decisione, presa dalla Commissione europea, rappresenta uno dei primi effetti di "Reach", il nuovo regolamento per la registrazione, la valutazione e l'autorizzazione delle sostanze chimiche. Le sostanze nel mirino di Bruxelles (musk xylene, MDA, HBCDD, DEHP, BBP, DBP) sono cancerogene, tossiche per la riproduzione o persistono nell'ambiente e si accumulano negli organismi viventi. Non potranno essere immesse sul mercato o usate, a meno che non sia stata concessa un'autorizzazione per un uso specifico. Soddisfatti i commissari Ue all'Industria e all'Ambiente, Antonio Tajani e Janez Potcnik. Secondo Potocnik questa decisione «segna un passo importante verso una migliore protezione della nostra salute e dell'ambiente», mentre per Tajani «incoraggerà l'industria a sviluppare alternative e a promuovere l'innovazione». La decisione avrà un impatto su diversi settori: dalla cosmetica all'edilizia e all'industria dell'auto, fino al tessile e al cuoio.
LE SOSTANZE - Ecco i possibili impieghi di queste sostanze.
- MUSK XYLENE: viene impiegato come ingrediente di detergenti, ammorbidenti, agenti smacchianti, deodoranti per la casa e altri prodotto di uso domestico.
- MDA (diamminodifenilmetano): agente indurente nelle resine per rivestimenti e nella fabbricazione di alcuni tipi di tubazioni. Usato anche come indurente in adesivi.
- HBCDD (esabromociclododecano): ritardante di fiamma in pannelli isolanti nel settore delle costruzioni e nei veicoli a motore. In applicazioni tessili come ignifugo in mobili imbottiti, interni e tessuti delle automobili.
- DEHP (etilesil ftalato): plastificante che migliora la flessibilità in materiali utilizzati per molti prodotti per interni ed esterni, come pavimenti, coperture, fili, cavi, tubi, profili, tessuti resinati (per esempio in pelle artificiale per sacchetti o copertine di libri). Inoltre viene utilizzato in adesivi, sigillanti, gomma, vernici e inchiostri da stampa.
- BBP (ftalato benzilico butilico): plastificante nei materiali utilizzati per la pavimentazione, per il rivestimento di pelle e tessuti, ma anche in adesivi, sigillanti, vernici e inchiostri per stampanti.
- DBP (ftalato dibutilico): si trova in plastificanti utilizzati nelle applicazioni dei polimeri interni ed esterni (come i pavimenti) e prodotti tessili avanzati.

lunedì 21 febbraio 2011

Il Governatore Gregoire proclama maggio 2011 "Mese della Sensibilità Chimica Multipla" nello Stato di Washington

 Il governatore dello Stato di Washington, Christine O. Gregoire, invita tutti i cittadini ad unirsi a lei  nell'osservare il mese di maggio 2011 come "Mese della Sensibilità Chimica Multipla".


sabato 12 febbraio 2011

CONTROLLARE LE ALTERAZIONI DELL'AMBIENTE PER EVITARE LE MALATTIE DA INQUINAMENTO


Ilva di Taranto, foto di Grazia Benedetti, primo premio del Concorso fotografico ACP 'Pasquale Causa', edizione 2008
Ilva di Taranto (dettaglio)
1° Premio del Concorso Fotografico  ACP Pasquale Causa del 2008
© Grazia Benedetti
Sono passati quasi sei mesi dall'approvazione del Decreto  Legge n. 155 del 13/8/2010 con cui il Governo ha
 posticipato al 31 dicembre 2012 il divieto di superamento del livello soglia per il benzo(a)pirene. Il Decreto svincola le aziende inquinanti dall'obbligo di abbattere le emissioni in eccesso del benzo(a)pirene che è un agente cangerogeno genotossico. Il che vuol dire che ancora per 2 anni i cittadini italiani saranno esposti al rischio di esposizione a livelli elevati di questo pericoloso inquinante. Questa situazione di rischio è più gravosa per i cittadini e i bambini di Taranto dove ha sede l'acciaieria più grande d'Europa (ILVA) che, secondo i calcoli dell'ARPA Puglia, rilascerebbe il 98% del benzo(a)pirene presente nel quartiere Tamburi a ridosso dell'impianto. 

PeaceLink ha lanciato una campagna nazionale, a cui ha aderito la comunità medico-scientifica che ha posto all'attenzione del Governo i costi umani dovuti all'esposizione al benzo(a)pirene. La campagna è sostenuta dalle tre importanti associazioni italiane di pediatria - Associazione Culturale Pediatri (ACP), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri - che hanno firmato un Appello al Governo italiano perché venga modificato - con la massima urgenza - il provvedimento indifendibile. Hanno aderito anche la Società Italiana di Aerosol, l'ISDE Medici per l'Ambiente, la Società Chimica Italiana. 


Ieri Annamaria Moschetti*, referente per la Puglia e Basilicata dell'ACP, ha relazionato per conto di Peacelink davanti alla Commissione bicamerale infanzia per la richiesta di modificare il decreto legislativo 155/2010.



Dottoressa Moschetti cosa è emerso dall'incontro? Buone nuove per i bambini di Taranto, e non solo?

Purtroppo erano presenti solo sei tra deputati e senatori e, purtroppo, c'erano solo due rappresentanti della maggioranza di Governo che però hanno lasciato ben presto l'incontro. Questo certo non ha consentito un dibattito ampio con le diverse forze politiche, come l'importanza della questione avrebbe richiesto e come speravamo di poter fare. Noi crediamo che l'impegno per garantire il diritto alla vita e alla salute dei cittadini - e in particolare dei bambini - debba vedere tutte le forze politiche impegnate in un'azione serena di cooperazione e di collaborazione costruttiva. I pediatri chiedono con forza di poter di cooperare con il mondo della politica. Chiedono di poter mettere a disposizione la loro competenza e la loro esperienza. Il mondo della politica deve saper accogliere questa proposta con sempre maggiore attenzione e sensibilità. 


Ai presenti è stata presentata l'emergenza sanitaria determinata da una elevata e incontrollata immissione in ambiente e sulle popolazioni di questo pericoloso inquinante, rappresentando in particolare la situazione delle popolazioni che vivono nei pressi delle acciaierie come succede a Taranto e a Trieste. All'audizione erano infatti presenti rappresentanti di associazioni ambientaliste delle due città.


Quali i rischi delle proroghe dei valore di soglia di alcune sostanze inquinanti quali il bezo(a)pirene?


Il benzo(a)pirene è sostanza cancerogena; è un genotossico e un neurotossico. L'immissione in ambiente deve essere limitata quanto più possibile per evitare gli inevitabili e irreparabili danni che potrebbero conseguire ad una contaminazione ambientale. Le leggi devono puntare a questo obiettivo in maniera prioritaria.


Il pediatra come può contribuire al miglioramento dell’ambiente di vita dei cittadini, in particolare dei minori ai quali andrebbe garantita una protezione “rinforzata”?


I pediatri dovrebbero acquisire una conoscenza accurata della qualità dell'ambiente nel quale operano, sviluppare una maggiore competenza rispetto alle patologie ambiente correlate, contribuire a creare una sensibilità alla tutela dell'ambiente attraverso un lavoro costante di informazione e di educazione delle famiglie, e creare attivamente un piano di collaborazione con il mondo della politica.


In un editoriale su Medico e Bambino, la Moschetti ha raccontato che “lo sguardo del pediatra deve sollevarsi dal microscopio con cui esplora le cause più prossime delle malattie, per guardare l’orizzonte dei ‘determinanti distali della salute’. Lo sguardo, così, assume una prospettiva politica. Perché solo controllando le alterazioni dell’ambiente si possono evitare le malattie da inquinamento, che spesso piovono di più sul bagnato delle fasce sociali a rischio, chiudendo il cerchio perverso che vede fasce di popolazione peggiorare progressivamente la loro condizione sociale ed economica.”
*Annamaria Moschetti, pediatra di famiglia, referente per Puglia e Basilicata dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP).

Pubblicato il 2 febbraio Il pensiero

venerdì 11 febbraio 2011

Il TIGEM di Napoli ha fatto di nuovo centro!

Rete segnata dai ricercatori dell’Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli nei confronti della retinite pigmentosa, la più comune forma di cecità ereditaria: la partita è solo all’inizio, ma come descritto sulle pagine della rivista scientifica EMBO Molecular Medicine, i ricercatori napoletani guidati da Enrico Maria Surace hanno compiuto il primo passo necessario per arrivare alla correzione del difetto genetico responsabile di questa grave malattia della vista. La retinite pigmentosa colpisce circa una persona su 3000 ed è una malattia molto eterogenea, sia per come si manifesta, sia per come si trasmette da una generazione all’altra.
In particolare, il gruppo di Surace si è concentrato su quelle forme in cui basta ricevere il gene difettoso da uno dei genitori (malato a sua volta) per sviluppare la malattia. “Le malattie di questo tipo, dette a trasmissione autosomica dominante, sono molto difficili da curare con la terapia genica - spiega Surace - perché il difetto genetico determina non l’assenza di una proteina, ma la presenza di una proteina anomala e quindi tossica per l’organismo. Non serve a nulla quindi fornire al paziente una copia del gene sano: bisogna invece cercare di ‘spegnere’ quello difettoso e questo è molto più difficile”. 
Da circa 10 anni scienziati di tutto il mondo stanno provando a ‘mettere a tacere’ geni difettosi come questi, grazie anche all’aiuto del computer. Per farlo disegnano delle proteine artificiali, ispirate ad altre presenti in natura, capaci di ‘abbracciare’ in modo specifico i geni alterati e di impedirne l’azione. Nel caso della retinite pigmentosa le cose sono ancora più complicate: come spiega il ricercatore del Tigem, ‘le forme dominanti della malattia sono circa il 35% e riguardano frequentemente il gene della rodopsina, che può presentare almeno 150 diversi errori nella sua sequenza che si traducono poi in un difetto della vista. È impensabile costruire altrettanti ‘interruttori proteici’ ad hoc, sarebbe troppo oneroso: abbiamo quindi provato a pensare a un’altra strategia”. L’idea dei ricercatori del Tigem è stata quella di costruire un interruttore universale per il gene della rodopsina, capace di spegnere sia quello sano sia quello alterato, indipendentemente dal tipo di errore genetico. 
Commenta Surace: “grazie a questa tecnologia basata su proteine “artificiali” che legano il Dna, siamo riusciti per la prima volta a rendere inattivo il gene alterato della rodopsina nelle cellule della retina nel modello animale: il passaggio successivo sarà fornire, insieme all’interruttore per lo spegnimento di rodopsina, anche la versione sana del gene”. Forti anche degli importanti risultati ottenuti nella terapia genica di un’altra malattia ereditaria della vista, l’amaurosi congenita di Leber, i ricercatori del Tigem contano di proseguire su questa strada e di aprire quindi le porte della terapia genica anche alle malattie a ereditarietà dominante, che storicamente hanno sempre scoraggiato gli scienziati per la loro difficoltà intrinseca a essere trattate. 
“Potenzialmente questo approccio potrebbe applicarsi a numerose altre malattie dominanti che colpiscono non solo l’occhio, ma altri organi: penso quindi che questo risultato incoraggi a investire nella terapia genica di questa categoria di malattie genetiche rare, ancora troppo trascurate”, conclude Surace. 

domenica 6 febbraio 2011

Fresco profumo di primavera?

Il tuo ammorbidente potrebbe nascondere una sorpresa tossica proprio nel fresco profumo primaverile...
 Ieri mi è capitato di ascoltare una pubblicità di un famoso ammorbidente che vanta la capacità di conservare il suo "fresco profumo" per una settimana.
  È strano che il produttore di questo ammorbidente pubblicizzi abbondanti e persistenti profumi come se fossero salutari.
In realtà, molti ingredienti contenuti negli ammorbidenti espongono il nostro organismo a sostanze chimiche nocive.
I potenti e persistenti profumi  di sintesi sono lì per coprire il cattivo odore degli addolcitori chimici.

A causa della legge sul "segreto commerciale", le aziende non devono rivelare tutti gli ingredienti contenuti nei loro prodotti in etichetta e neanche le schede dei dati sulla sicurezza dei materiali sono disponibili online o su richiesta, ma studi indipendenti  riportano che nella maggior parte degli ammorbidenti si trovano sostanze chimiche altamente tossiche che vengono trasferite a vestiti, lenzuola e asciugamani.

L'ultimo posto in cui ci aspetteremmo che andassero a finire dei prodotti chimici  sarebbe il nostro bucato perché passiamo tutto il giorno con indosso i vestiti e tutta la notte sotto le tue lenzuola. Sostanze chimiche che impregnano il bucato e possono passare direttamente nel sangue attraverso la pelle, e dato che sia i vestiti che le lenzuola sono letteralmente sotto il nostro naso 24ore su 24 (a meno che, ovviamente, non siamo nudisti), ogni respiro ci espone a tutto ciò che hanno raccolto nel ciclo di lavaggio.
L'esposizione prolungata può causare mal di testa, nausea, irritabilità, vomito e altri sintomi; ma, anche se non si hanno sintomi immediati o percepibili, l'esposizione a lungo termine di alcuni prodotti chimici particolarmente forti può portare a gravi problemi di salute, compresi tumori e danni al fegato.

mercoledì 2 febbraio 2011

VITTIME DEL PROGRESSO

Per l'MCS le stesse incongruità sociali della patologia amianto-correlata: lo si rileva nel libro "Patologie Ambientali e Lavorative - MCS Amianto & Giustizia" di Ezio  BONANNI  e Giancarlo UGAZIO
"Fin dall’antichità l’essere umano si è progressivamente adattato a vivere fronteggiando poche centinaia di molecole o elementi chimici nocivi di origine naturale e a livelli esigui di agenti fisici presenti in natura. Dalla rivoluzione industriale in poi l’uomo si è trovato di fronte a centinaia di migliaia di nuove molecole cha ha iniziato a produrre a concentrazioni esagerate. Molecole che usa in grande quantità e poi disperde nell’ambiente a livelli di agenti fisici impiegati al fine di migliorare il comfort della propria vita, aumentare la produttività e accrescere la redditività industriale e quella agricolo-zootecnica. Si adatta ancora, ma vive peggio, soffre e vive meno delle attese possibili.

Fonte foto: grippa
Molti dei veleni messi in campo dal progresso sono o diventano agenti cancerogeni. L’amianto poi è emblematico sia sotto il profilo biomedico, sia per le implicazioni socio-sanitarie. Una miriade di altri agenti nocivi chimici e fisici legati al progresso sono capaci di sensibilizzare circa il 10% della popolazione generale che è predisposta geneticamente a perdere la tolleranza agli agenti nocivi presenti nell’ambiente. Ne deriva la cosiddetta MCS (acronimo inglese che significa Sensibilità Chimica Multipla). Anche per questa sindrome si ripetono le stesse incongruità sociali incontrate per la patologia amianto-correlata.
Da questi importanti e attualissimi problemi gli Autori hanno trovato le motivazioni per scrivere, con appassionato impegno, il presente volume che coniuga storia ed economia a puntuali riferimenti medico-scientifici. Il testo, corredato da una ricca e particolareggiata documentazione scientifica e legislativa nazionale e internazionale, si propone come importante contributo di studio, analisi e proposte per la tutela procedimentale e giurisdizionale dell’ambiente dal quale ne deriva inevitabilmente un virtuoso intreccio per la tutela della salute del genere umano."