Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

martedì 30 novembre 2010

Ambiente incontaminato o crescita economica? L’Europa può averli entrambi!

L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) ha pubblicato oggi la sua quarta relazione "L’ambiente in Europa - Stato e prospettive" (SOER 2010), una valutazione esauriente di come e perché sta cambiando l'ambiente in Europa e di cosa stiamo facendo a riguardo. SOER 2010 conclude che un approccio completamente integrato, volto a trasformare l'Europa in un'economia verde ed efficiente sotto il profilo delle risorse, può garantire un ambiente sano, nonché promuovere la prosperità e la coesione sociale.

Dalla nuova valutazioneendell'AEA emerge che la domanda globale di risorse naturali per l'alimentazione, l'abbigliamento, l'alloggio e il trasporto della popolazione è in aumento. Questa domanda crescente di capitali naturali esercita una pressione sempre maggiore sugli ecosistemi, sulle economie e sulla coesione sociale in Europa e nel resto del mondo. La relazione SOER 2010 conferma tuttavia che in Europa politiche ambientali valide continuano a migliorare l'ambiente senza compromettere il potenziale di crescita.
"Sia in Europa, sia sull'intero pianeta, consumiamo più risorse naturali di quanto sia ecologicamente sostenibile. Il cambiamento climatico è finora il segno più evidente di instabilità, ma una serie di tendenze a livello mondiale fanno presagire rischi sistemici maggiori per gli ecosistemi in futuro. La natura della crisi finanziaria in corso dovrebbe fornirci un elemento di riflessione" afferma la prof. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA.
Per una svolta radicale in favore di un'economia verde efficiente sotto il profilo delle risorse è necessario che tutte le risorse ambientali (la biodiversità, il suolo, il carbonio, i fiumi, i mari e l'aria che respiriamo) siano prese pienamente in considerazione nelle decisioni relative alla produzione, al consumo e al commercio globale.
"Non esistono facili soluzioni; i legislatori, le imprese e i cittadini devono collaborare per trovare modi alternativi che consentano di sfruttare le risorse in modo più efficiente. Le premesse per le iniziative future esistono: il compito primario è favorirne il consolidamento e lo sviluppo" conclude Jacqueline McGlade.
SOER 2010 evidenzia inoltre una maggiore comprensione dei legami esistenti fra il cambiamento climatico, la biodiversità, l'uso delle risorse e la salute umana, e del modo in cui strumenti quali la pianificazione del territorio, la riforma fiscale ecologica, la prevenzione dell’inquinamento, il principio di precauzione e la contabilità delle risorse possono sostenere un approccio per la loro gestione basato sul capitale naturale.

I rischi del mascara al mercurio

L’uso del mercurio nel mascara è pericoloso per la salute del nostro organismo. Con questa motivazione il Minnesota è stato il primo Stato americano a vietarne l’impiego come conservante nei cosmetici.
Avere ciglia da cerbiatto e uno sguardo ammaliante dal 1 gennaio del 2008 è più sicuro per le donne del Minnesota.
Il rischio per i commercianti che continuano a vendere prodotti cosmetici con l’aggiunta intenzionale di mercurio per preservarne le caratteristiche, è quello di pagare multe salatissime, che vanno dai 700 dollari per i venditori al dettaglio ai 10000 dollari per i produttori che non dichiarano sulle etichette dei prodotti la presenza di mercurio.
Sanzioni così pesanti non sono ingiustificate, dal momento che è stato dimostrato che gli effetti a lungo termine del mercurio, sono deleteri per il nostro organismo.
Secondo il senatore John Marty, democratico di Roseville che ne ha proposto il divieto: "il mercurio, anche in piccolissime percentuali, provoca seri danni neurologici."
Carl Herbrandson, tossicologo al Dipartimento di Stato per la salute: "I trucchi per gli occhi che contengono mercurio non causano problemi immediati per la salute, ma il mercurio si accumula nel corpo, ecco perché è sconsigliabile l’acquisto di prodotti che contengano mercurio, anche in piccole percentuali. Il mercurio è nocivo per l’organismo, in tutte le forme in cui può entrare nel corpo.
Il corpo potrebbe inalare una quantità di mercurio, anche da un contenitore di crema aperto, o dal mascara durante l’applicazione. I rischi non sono da sottovalutare: possibilità di sviluppo ridotto del cervello dei bambini e del feto, che sono più vulnerabili e maggiormente esposti agli effetti tossici del metallo. Ma può causare danni neurologici anche negli adulti."
Come evitare dunque il contatto con il mercurio? Una soluzione è controllare sempre bene l’etichetta dei cosmetici. Il problema è che molte volte non viene neanche segnato. Bisogna cercare di privilegiare prodotti il più naturali possibile, ma, soprattutto, saper distinguere le sostanze pericolose presenti nei cosmetici. Non è facile, visto che i nomi, per i non addetti ai lavori, dicono ben poco.

domenica 28 novembre 2010

Pesticidi? NO, Grazie!

Prosecco e tumori
Gli effetti a lungo termine dovuti all’accumulo progressivo di questi veleni, veleni estranei all’organismo umano e sconosciuti allo stesso perché molecole chimiche di sintesi artificiali, sono di quattro tipi: cancerogeno (provocano tumori di decine di tipi), teratogeni (provocano modificazioni mostruose del feto), mutageni (creano tare ereditarie trasmesse nelle generazioni), interferenti endocrini (provocano sterilità sia maschile che femminile, alterazioni del sistema nervoso centrale come il Parkinson, iperattività nei bambini, deficienze mentali, depressione, etc). 

Non vogliamo aspettare 50 anni per mettere al bando determinate sostanze pericolose come è successo per il famigerato DDT o per l’amianto. 

Le preoccupazioni principali comunicate dai cittadini riguardano soprattutto genitori con bambini piccoli. A tal riguardo, recenti studi hanno evidenziato che, rispetto ad un adulto di 60 kg, le stesse dosi di veleni hanno una incidenza doppia su un ragazzo di 40 kg e addirittura quadrupla su un bambino di 20 kg. In conclusione: è ora, prima che la situazione diventi irreversibile, di mettere in atto le azioni opportune per ridurre al minimo l’uso di veleni in agricoltura, adeguandosi a quanto prescritto dalla recente normativa europea che prevede di incentivare l’agricoltura biologica e di seguire costantemente il principio di precauzione. 

Fonte: La Scienza Verde
Leggi anche: L'uso dei pesticidi e la biodiversità

Sbagliare è umano perseverare è diabolico


Umberto Veronesi e il nucleare: dal cancro si  può guarire, ma prima bisogna prenderlo…


Fonte: gianfalco

sabato 27 novembre 2010

L'Unione Europea bandisce il bisfenolo A: Via i biberon col BPA dal primo giugno


L'intesa a livello comunitario sulla scia dei divieti in Danimarca e Francia. Troppi i sospetti della ricerca sulla molecola amatissima dall'industria per la sua "elasticità": molti studi recenti accusano il Bpa di effetti dannosi per la salute

di VALERIA PINI


ROMA - L'Europa ha deciso di mettere al bando i biberon realizzati con bisfenolo A, sostanza considerata nociva per l'organismo umano e con effetti sullo sviluppo cerebrale dei bambini. L'allarme era già stato lanciato da tempo e in alcuni paesi erano già stati vietati. Ora la decisione è stata presa dai rappresentanti dei 27 paesi Ue che, con un voto a maggioranza qualificata, ne hanno proibito l'uso a partire dalla prossima primavera: i divieti scatteranno dal primo marzo per la produzione e dal primo giugno per commercializzazione e importazione.

lunedì 22 novembre 2010

Volvo e Ford garantiscono basse emissioni nell’abitacolo delle proprie vetture

Volvo: Tutti i nuovi modelli vengono verificati in condizioni simili a quelle in cui si troverebbero se fossero parcheggiati sotto il sole del Mediterraneo; ciò consente di misurare le emissioni dell'abitacolo a 65°C, una temperatura alla quale i materiali dell'abitacolo rilasciano normalmente emissioni nocive. Volvo ha tuttavia ridotto al minimo tali emissioni all'interno delle vetture utilizzando tessuti anallergici e materiali accuratamente selezionati. Dato che non esistono norme generalmente accettate riguardo la qualità dell'aria presente all'interno delle vetture, Volvo Cars ha stabilito propri requisiti in merito e li utilizza durante lo sviluppo dei suoi nuovi modelli.
Per soddisfare tali specifiche, tutti i tessuti impiegati all'interno delle vetture sono certificati da Oeko-Tex, mentre gli altri materiali, componenti e sistemi dell'abitacolo devono superare prove rigorose sia presso i fornitori, sia presso il laboratorio per i materiali di Volvo Cars. "I materiali delle finiture interne vengono approvati per l'uso nell'abitacolo delle nostre vetture soltanto dopo avere superato le nostre prove rigorose", spiega Patrik Libander, responsabile delle prove sui materiali per gli interni presso Volvo Cars. Lo standard Volvo stabilisce un limite severo per i composti organici volatili totali (TVOC, Total Volatile Organic Compounds), in quanto la presenza di livelli elevati di tali sostanze nell'aria dell'abitacolo produce cattivi odori, causa cefalee, nausee e capogiri, e può scatenare crisi di asma. Sono soggette a limiti rigorosi anche le aldeidi, e in particolare la formaldeide, in quanto possono causare allergie da contatto e respiratorie.
Dato che i materiali impiegati nell'abitacolo rilasciano tali sostanze a temperatura elevata, gli esperti di materiali di Volvo Cars utilizzano il simulatore di insolazione disponibile presso l'Istituto Svedese per le Prove e la Ricerca (Swedish Testing and Research Institute) per verificare che le emissioni dell'abitacolo dei nuovi modelli di vetture siano effettivamente basse. L'auto viene posteggiata sotto le lampade solari incandescenti fino a quando la temperatura interna raggiunge i 65°C, come accade al termine di una giornata di sosta al sole in un parcheggio. Le emissioni di Composti organici volatili totali (TVOC, Total Volatile Organic Compounds) e aldeidi vengono misurate analizzando i campioni di aria prelevati dall'abitacolo, consentendo la verifica del rispetto dei relativi livelli. I membri del ‘team dei nasi’ di Volvo Cars si accomodano inoltre nell'abitacolo della vettura, riscaldato dal sole, e ne valutano l'odore utilizzando una scala stabilita. Volvo effettua le prove di simulazione dell’insolazione dal 2000. "I risultati delle prove di simulazione dell'insolazione sono un elemento di rilievo dei rapporti forniti all'Associazione svedese per l'asma e le allergie al fine di ottenerne l'approvazione e la raccomandazione relativa all'aria presente all'interno dei modelli Volvo. L'Associazione raccomanda in totale quattro modelli Volvo, vale a dire la S80, la V70, la XC70 e la recentissima XC60", conclude Patrik Libander.
Ford: La Fiesta ha ricevuto il marchio di qualità "Allergy-Tested Interior" rilasciato dal TÜV Rheinland Group per gli interni a prova di allergie, seguendo le orme di Ford Focus, C-MAX, Kuga, Mondeo, S-MAX e Galaxy.
Il TÜV è un autorevole organismo indipendente tedesco che, attraverso test e valutazioni, certifica gli standard di qualità dei prodotti industriali e di consumo. La certificazione del TÜV garantisce quindi che i materiali scelti per gli interni consentono di ridurre al minimo il rischio di allergie.
Perchè un'azienda riceva il marchio, gli esperti del TÜV devono certificare che i materiali utilizzati per gli interni dei veicoli sono stati selezionati al fine di ridurre quanto più possibile il rischio di reazioni allergiche. Ford è la prima casa automobilistica a commercializzare veicoli che hanno ricevuto questa certificazione TÜV e conta di estenderla a molti altri modelli esistenti e futuri.
fonte: DueMotori.com

venerdì 19 novembre 2010

DETERSIVI FONTE D'INQUINAMENTO -La California: riformularli per "RIPULIRE L'ARIA"

I detersivi per i piatti, gli spray per i vetri e altri prodotti saranno riformulati per ridurre i composti volatili dell'aria grazie ad un nuovo regolamento adottato giovedì in California.
Ciò avrà un costo per i produttori di circa 50 milioni di dollari. Verranno immessi sul mercato nazionale nuovi prodotti, circa 2.000 tra detersivi, spray per i vetri, spray universali, sgrassatori, spray da forno, prodotti per lucidare i metalli, spray per mobili, saponi e smacchiatori ecologici.

I detersivi per la casa, che contengono solventi altamente reattivi conosciuti come VOC (composti organici volatili), sono una  fonte di notevole inquinamento. I nuovi standard ridurranno le emissioni di quasi 7 tonnellate al giorno il che equivale a togliere dalle strade della California mezzo milione di automobili.

Mary Nichols, presidente della California Air Resources Board (associazione ambientalista californiana), ha detto che il nuovo regolamento, adottato all'unanimità dal consiglio, richiederà alle aziende di vendere detersivi "che siano efficaci, ma sicuri per l'ambiente".
fonte: Environmental Health News
Leggi anche: Il fresco profumo di bucato può nascondere una nota stonata

Telelavoro per i malati di MCS (USA)

Il lavoratore affetto da MCS, negli USA, è tutelato dalle leggi ADA e EEOC, affinchè possa continuare a lavorare, non sia discriminato e gli sia fornito un ambiente di lavoro compatibile con la sua infermità. Molti malati ottengono una sistemazione adeguata sul posto di lavoro; ma, a volte, qualche malato si vede costretto a rinunciare al lavoro perchè la normativa non è vincolante ed il datore di lavoro non predispone le misure adeguate alle sopravvenute esigenze di salute del lavoratore. Questo fatto implica che il malato, privato della sua fonte di sussistenza, debba subire ulteriori privazioni, oltre a quelle imposte dalla malattia.
Un sostegno a questi lavoratori viene dal Job Accommodations Network (Rete per l'impiego) che fornisce anche le informazioni sull'MCS  necessarie per quei datori di lavoro che non conoscono questa sindrome.

giovedì 18 novembre 2010

La terapia chelante

Questo trattamento viene promosso da oltre 20 anni negli USA da una associazione medica dedicata alla Medicina Funzionale (ACAM: American Council for Advancement in Medicine).

Il termine deriva dalla parola greca "chele" che significa legare.
L'azione chelante avviene quando un minerale accetta uno scambio di almeno due elettroni con la molecola dell'EDTA.
Una volta chelato il minerale perde le sue proprietà fisiologiche o tossiche, in quanto viene sequestrato all'interno della struttura dell’EDTA ed eliminato attraverso la via urinaria.
L'EDTA chela inoltre gli ioni calcio presenti nel sangue. La riduzione del valore del calcio ematico induce una attivazione del paratormone con richiamo degli ioni calcio dai tessuti ectopici (comprese le fibrocellule muscolari delle pareti dei vasi: maggior flessibilità => aumento del flusso sanguigno) per compensare la riduzione del calcio ematico. Il paratormone aumenta la mobilizzazione del calcio sottraendolo innanzitutto alle placche in via di formazione.

In campo medico fu usata per la prima volta nel 1950 sui marinai americani che al termine della seconda guerra mondiale furono impiegati a ridipingere le navi da guerra. 
Le vernici utilizzate ricche in piombo ed altre sostanze tossiche determinarono saturnismo (intossicazione da piombo). 
I marinai furono sottoposti a Terapia Chelante per la detossificazione dal piombo e molti di questi pazienti precedentemente affetti da altre patologie quali angina pectoris, claudicatio intermittens, ipertensione riscontrarono beneficio, oltre che per il saturnismo, anche per la malattia vascolare.
Poiché il fatto clinico aveva rilievo "scientificamente significativo", molti studiosi del settore cominciarono ad intraprendere questo trattamento per la cura e la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Dr Sante Guido Zanella

mercoledì 17 novembre 2010

Ritardanti di fiamma: una seria minaccia per la salute

I ritardanti di fiamma utilizzati in una vasta gamma di prodotti di largo consumo rappresentano una minaccia per la salute e  potrebbero anche non essere tanto efficaci, secondo una dichiarazione firmata da quasi 150 scienziati provenienti da 22 paesi.
I ritardanti di fiamma bromurati e clorurati (BFRs e CFRs) sono utilizzati in prodotti quali televisori, computer, cellulari, mobili imbottiti, materassi, imbottiture per tappezzerie, articoli tessili, aerei e autobus.

Questi prodotti chimici si stanno accumulando nell'ambiente e nell'organismo umano, e,  in alcuni casi, possono nuocere ai nascituri, influenzare gli ormoni e possono persino avere un ruolo nell'insorgenza del cancro, secondo la Normativa di San Antonio, che prende il nome dalla città del Texas che ha ospitato, il mese scorso,il 30° Simposio internazionale sugli inquinanti alogenati  organici persistenti (POPs). 

La dichiarazione dice che i "BFRs e CFRs possono aumentare la tossicità della fiamma ed il loro beneficio  complessivo nel migliorare la sicurezza in caso di incendi non è stata provata". Essa afferma anche che i ritardanti di fiamma "possono aumentare il rilascio di monossido di carbonio, fuliggine e gas tossici, che sono la causa principale di morti e lesioni in caso di incendio".

La dichiarazione ha sollecitato sia i produttori del settore a fornire maggiori informazioni riguardo il test di tossicità di questi ritardanti di fiamma che il governo prendere misure adeguate contro le minacce  di BFRs e CFRs.

La dichiarazione è stata messa online insieme ad un editoriale di accompagnamento il 28 ottobre prima di essere pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives.

"Nessuno intende sminuire la sicurezza antincendio, ma, le proprietà (persistenza, bioaccumulabilità e tossicità) di BFR e CFR dovrebbero innescare lo sviluppo di alternative più sicure" suggerisce l'editoriale .

"Così come siamo venuti a conoscenza dopo anni che c'è stata una significativa esposizione al piombo attraverso la polvere di casa, perché ci è voluto così tanto tempo per capire che BFRs e CFRs, che vengono utilizzati nei prodotti di largo consumo, possono ritrovarsi anche ...nella polvere di casa, ufficio, auto e aereo, e finire sulle persone, così come nell'ambiente e nella natura? Perché non impariamo dal passato?"

lunedì 15 novembre 2010

Carta da parati e pavimenti in vinile sono fonti di sostanze tossiche nelle nostre case

Uno studio considerevole sulle sostanze chimiche nei prodotti per la casa ha trovato piombo, ftalati, cadmio, composti organostannici ed ingredienti nocivi
Un ulteriore campanello d'allarme che ci avvisa che le sostanze chimiche tossiche sono una minaccia silenziosa, ma pesante per tutti noi. L'associazione "Alleanza per un sano futuro" ha sottolineato i risultati di uno studio, pubblicato da HealthyStuff.org, secondo cui sono state trovate sostanze chimiche pericolose come piombo, ftalati, cadmio e composti organostannici in una serie di prodotti per la casa, come pavimenti e carta da parati. HealthyStuff. è un istituto di ricerca famoso per aver fatto conoscere le sostanze chimiche tossiche nei giocattoli per bambini e di altri prodotti di uso comune nelle case e nei luoghi di lavoro.

domenica 14 novembre 2010

Nuovo trailer per "Los pájaros de la mina"

Los pájaros de la mina è un cortometraggio sull'MCS per la regia di Victor Moreno Garcia
los pájaros de la mina - videoclip from Victor Moreno Garcia on Vimeo.

"Questo nuovo trailer è stato proiettato per la prima volta la scorsa settimana, in occasione della conferenza organizzata da ASQUIFYDE MCS, che si è tenuta presso l'Università di Alicante, in Spagna. Durante i tre giorni della conferenza, molti dottori, avvocati ed altri professionisti hanno parlato di MCS, di sostanze tossiche e della situazione in Spagna. È stato davvero importante e abbiamo potuto seguire le presentazioni e le discussioni su Internet.
Alla conferenza è stata presentata una Guida sul Controllo Ambientale (di cui fa parte il mio blog No Fun) insieme con i miei video sull'MCS: "L'importanza di ridurre il carico tossico", che, secondo Francisca Gutierrez, presidente di ASQUIFYDE, ha fatto una grande impressione sui partecipanti alla conferenza (gli studenti di medicina, stampa e altre persone interessate alla salute ambientale).
Per la chiusura della conferenza, è stato presentato il nuovo trailer. L'attrice, sceneggiatrice e protagonista del film, Mariam Felipe, era lì a illustrare il progetto e come l'idea del film fosse scaturita dalla mia intervista radiofonica su "Carne Cruda" un anno fa. Infine, è stato proiettato questo nuovo e sorprendente trailer .
La prima del film ci sarà il 10 dicembre al Teatro "Principal" di Pontevedra.
Il regista, Víctor Moreno, prevede di produrre una versione del film con i sottotitoli in inglese, e, grazie a Silvia K. Müller, presidente della CSN, ne sarà prodotta anche una con i sottotitoli in tedesco.
Sono sicura che questo film vincerà molti premi!"
di Eva Caballé
fonte: No Fun

martedì 9 novembre 2010

L'aria nelle scuole: nociva più del traffico

FIRENZE. Che aria tira nelle nostre scuole? Non buona pare, almeno secondo i risultati del progetto Search presentati nel corso del convegno "Qualità dell'aria nelle scuole: un dovere di tutti, un diritto dei bambini. Insieme si può" organizzato dal ministero dell'Ambiente, da Federasma onlus (Federazione delle associazioni italiane di sostegno ai malati asmatici e allergici) e l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Le analisi e i sopralluoghi nelle scuole hanno messo in evidenza le interazioni esistenti tra inquinamento esterno e quello indoor: traffico, fermate di autobus e altre fonti fanno salire i valori delle polveri sottili (PM10) che, entrando nelle aule, raggiungono concentrazioni anche superiori agli 80 µg/m³ (per l'outdoor, la soglia è di 40 µg/m³). All'interno degli edifici scolastici, inoltre, le concentrazioni di formaldeide (inquinante chimico che si libera nell'aria da mobili, colle adesive, vernici, detergenti per la casa e spray mangia polvere) sono risultate più elevate rispetto alla media delle altre scuole europee, anche se rimangono lontane dai livelli di pericolosità indicati dall'Oms. Infine  umidità, cattiva ventilazione e caldo fanno aumentare anche altri allergeni come acari, muffe, pollini e provocare l'aumento della concentrazione di alcuni inquinanti chimici volatili. A fronte di questo quadro, il risultato sintetico dell'indagine effettuata su oltre 1000 bambini intervistati (13 scuole in 6 diverse Regioni): quasi il 30% soffre di rinite allergica e il 20 % tossisce frequentemente, spesso anche la notte ( 14%). Una delle conseguenze è anche l'aumento dei giorni di assenza  a scuola.

lunedì 8 novembre 2010

Il fresco profumo di bucato può nascondere una nota stonata

Uno studio dell'Università di Washington dimostra che i prodotti profumati di largo consumo, compresi quelli "ecologici", emanano molte sostanze chimiche che risultano essere tossiche.
Lo studio, che analizza deodoranti, prodotti per il bucato come detersivi, ammorbidenti e fogli per asciugatrici, prodotti per la cura personale come saponi, disinfettanti per le mani, lozioni, deodoranti, shampoo e prodotti per la pulizia, compresi i disinfettanti, gli spray multiuso e i detersivi per piatti, ha trovato sostanze chimiche potenzialmente pericolose in tutti i prodotti profumati testati.

Anne Steinemann
Uno studio condotto dall'Università di Washington ha scoperto che 25 prodotti profumati, utilizzati comunemente,  emettono, in media, 17 sostanze chimiche ciascuno. Delle 133 diverse sostanze chimiche rilevate, quasi un quarto sono classificate come tossiche o pericolose in almeno una legge federale. Un solo composto emesso è stata riportato sull'etichetta del prodotto, e solo due sono stati divulgati pubblicamente sul web. L'articolo è stato pubblicato sulla rivista Environmental Impact.

"Abbiamo analizzato i migliori prodotti in vendita, dei quali circa la metà pretende di essere biologico, organico, o naturale", ha dichiarato l'autrice Anne Steinemann , professoressa di Ingegneria Civile e Ambientale e degli Interessi Pubblici dell'Università di Washington. "Sorprendentemente, le emissioni di sostanze chimiche pericolose dei prodotti ecologici non sono molto diverse da quelle degli altri prodotti."

Più di un terzo dei prodotti ha emesso almeno una sostanza chimica classificata come probabile cancerogeno dall'Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) degli Stati Uniti, e per i quali l'EPA non stabilisce alcun livello di sicurezza espositiva. (n.d.r. anche a basse dosi sono nocivi).
I costruttori non sono tenuti a comunicare eventuali ingredienti su prodotti per la pulizia, deodoranti o prodotti per il bucato, che sono tutti regolati dalla Commissione per la Tutela della Salute dei Consumatori. Né per questi prodotti, né per quelli per la cura personale, che sono regolati dalla Food and Drug Administration, sono tenuti a fornire la lista degli ingredienti utilizzati nei profumi, anche se un singolo "profumo" in un prodotto può essere costituito da una miscela di più di cento ingredienti, ha detto Steinemann.

Assessment Review -26 Ottobre 2010 

venerdì 5 novembre 2010

Un additivo mette a rischio la capacità riproduttiva maschile

Un additivo usato non solo nei prodotti cosmetici, come creme idratanti e gel, ma anche in alcuni alimenti - è stato associato ai danni al DNA nelle cellule dello sperma
Uno dei conservanti parabeni - il butil paraben (BP) - è stato messo in relazione col danno genetico dello sperma, secondo uno studio che ha confrontato i livelli di questo composto alla diversa attitudine riproduttiva negli uomini. Il danno al DNA nelle cellule degli spermatozoi può avere effetti negativi sulla capacità riproduttiva dell'uomo.
I risultati indicano che livelli più elevati di BP corrispondevano ad un maggiore danno al DNA allo sperma. Il nesso è stato ancora più forte quando il BP ed il bisfenolo-A (BPA) venivano associati.

mercoledì 3 novembre 2010

I guidatori di auto nuove sono esposti ad emissioni tossiche

Il mal di testa provocato dall'auto nuova può essere solo il minore dei problemi.
Una ricerca di CSIRO (Australian Commonwealth Scientific and Research Organization) ha trovato elevati livelli  di emissioni tossiche nell'abitacolo dei veicoli nuovi per più di sei mesi dopo l'acquisto.
Il Dr Steve Brown, capo del gruppo di ricerca "Controllo dell''aria" della CSIRO  dice: "Proprio come l'aria all'interno delle nostre case e dei luoghi di lavoro che è spesso molto più inquinata dell'aria esterna, lo stare seduti in una macchina nuova  può esporre a livelli di emissioni tossiche molto più alti dei limiti  fissati dalla Australia's National Health & Medical Research Council (NHMRC) ".
Durante i due anni di studio su tre veicoli nuovi consegnati agli acquirenti da tre settimane, CSIRO ha raccolto alcune testimonianze:
Un avvocato che è stato male per diversi giorni (cefalea, irritazione ai polmoni, gonfiore) dopo aver ritirato la sua auto nuova e averla guidata per soli 10 minuti (l'avvocato alla fine ha cambiato l'auto con un'altra seminuava di 18 mesi che non ha provocato nessuna conseguenza sulla sua salute)
Un autista del servizio pubblico che si sentì male durante la guida di automobili nuove nei primi 6 mesi dalla loro consegna.
Una persona chimicamente sensibile che si sentiva "sfasato" in ogni auto nuova 
Un rappresentante che usava regolarmente l'auto è diventato letargico per i suoi lunghi viaggi (per esempio, da Melbourne a Geelong) quando l'auto era nuova
Il Dr Brown dice: "Le misurazioni effettuate nel corso dello studio CSIRO hanno rilevato che le concentrazioni  totali di composti organici volatili (TVOC) erano inizialmente molto elevate (fino a 64.000 microgrammi per metro cubo) nelle due auto australiane uscite dalla fabbrica da 3-10 settimane" .
L'esposizione controllata di soggetti umani da parte di altri ricercatori per una miscela di 22 sostanze a concentrazioni inferiori alla metà hanno prodotto effetti in pochi minuti, come reazioni soggettive (odore, fastidio, sonnolenza, stanchezza / confusione),  irritazione di occhi / naso / gola, mal di testa e (in soggetti sintomatici) compromissione neuro-comportamentale.
Brown dice: "Questi livelli sono diminuiti di circa il 60% nel primo mese, ma superavano ancora di molto il limite NHMRC per l'aria interna di 500 microgrammi per metro cubo".
La terza vettura, essendo stata importata,  è stata venduta dopo quattro mesi dalla sua produzione per cui la concentrazione di TVOCs era di 2000 microgrammi per metro cubo.
"Questo è ancora quattro volte superiore il limite raccomandato e resta un problema", spiega Brown.
Le sostanze tossiche emesse all'interno di autovetture nuove nel corso dello studio CSIRO e gli effetti che possono causare sono:
benzene - noto cancerogeno per l'uomo 
acetone -  irritante delle mucose
cicloesanone -  possibile agente cancerogeno umano
etilbenzene -  agente tossico sistemico
MIBK -  agente tossico sistemico
n-Esano -  agente neurotossico
stirene -  probabile cancerogeno umano
toluene - causa disfunzioni del sistema nervoso centrale 
isomeri dello Xilene - causano alterazioni nello sviluppo del feto
Il Dr Brown dice: "Per evitare l'esposizione a questo cocktail tossico, le persone che acquistano auto nuove dovrebbero assicurarsi che, per almeno i primi sei mesi dopo l'acquisto del veicolo, vi sia abbondante areazione dell'abitacolo mentre guidano, anche se ciò non è possibile nel traffico intenso a causa delle sostanze tossiche emesse dagli scarichi veicolari. In definitiva, abbiamo bisogno di automobili i cui materiali interni abbiano basse emissioni ".
Petar Johnson, presidente della Australian Environmental Labelling Association, dice: "Questo studio ha definitivamente dimostrato che i progettisti degli interni delle auto devono dare maggiore attenzione ai materiali che vengono utilizzati nell'allestimento degli interni. In ordine ad un mercato dell'auto attento alla salute del consumatore e alle scelte del 21° secolo di innovazioni come la doppia alimentazione e l'uso di parti riciclabili, il controllo dei VOC e delle esposizione tossiche durante la guida deve essere ai primi posti nell'elenco delle priorità per la progettazione dell'auto nel rispetto dell'ambiente".
L'esposizione degli australiani alle sostanze tossiche nell'aria fa parte di uno studio di CSIRO Thermal & Fluids Engineering, che finora ha studiato  le case nuove, le vernici, i mobili in legno, le stufe a gas, i luoghi di lavoro e gli uffici.
CSIRO ha stimato che l'inquinamento dell'aria interna fa spendere alla comunità australiana oltre 10 miliardi di dollari all'anno in malattie e perdita di produttività.
I risultati della ricerca sulle sostanze tossiche dell'aria sono stati trasmessi al governo e alle agenzie così da esser tenuti in considerazione per ulteriori azioni.

Fonte: CSIRIO
anche se la ricerca è stata pubblicata il 19 dicembre 2001, non mi risulta che tutte le case automobilistiche si siano date da fare per la ricerca di materiali a basse emissioni di sostanze tossiche per gli interni delle vetture.

martedì 2 novembre 2010

Deodoranti per auto sotto accusa

Coprire aria di chiuso e cattivo odore nell'abitacolo dell'automobile con un deodorante? Meglio accantonare l'idea: ricorrere a questo o ad altri prodotti per profumare l'aria non aiuta, anzi. Perché nei deodoranti per auto di naturale c'è ben poco, e anzi sono presenti sostanze chimiche dannose o indesiderate. Lo rivela un  test dell'associazione di difesa dei consumatori Altroconsumo.
Esistono diversi tipi di deodoranti per auto: ci sono diffusori, liquidi e gel. La maggior parte di questi prodotti è composta per il 95 per cento da derivati del petrolio. I 'profumini' possono contenere, cioè, sostanze irritanti, allergeniche e a volte dannose, mascherate da fragranze che dovrebbero risultare gradevoli. Nelle persone più sensibili, gli allergici e gli asmatici, respirare questi effluvi può aumentare il rischio di problemi respiratori, mal di testa e nausea. Anche se ciò non succede, l'uso di questi prodotti è comunque sconsigliabile.
Linalolo
I primi a dover stare alla larga dai profumini per auto sono i soggetti allergici, sostiene Altroconsumo. Limonene, eugenolo e linalolo, per esempio, sono alcune delle fragranze a rischio. Il comitato europeo per la sicurezza dei cosmetici ha stilato una lista di 26 sostanze considerate allergeniche per la pelle, la cui presenza deve essere dichiarata con evidenza in etichetta. Nel test solo due prodotti sono privi di queste sostanze a rischio. In questi deodoranti ci sono anche sostanze irritanti per gli occhi, per la gola, per le vie respiratorie e per la pelle. Alcune sono di sintesi chimica (come il benzilacetato, l'acido acetico, l'etanolo), altre sono di origine naturale (è il caso di canfora, mentolo e citronellolo), ma non per questo sono innocue, soprattutto se respirate in concentrazioni elevate. Infine troviamo alcune sostanze indesiderabili, come thujone o acetone, di cui non si conoscono i possibili effetti in combinazione con altri ingredienti.