Se la vita ci è resa difficile da questa assurda malattia, noi non ci arrendiamo!
"Short-term profits can short-change our future...The cost of ignoring the chemical effects on human health is quietly but steadily growing ever higher, creating a dangerous risk to the very underpinnings of society" Cindy Duering
"Scopo e compito della scienza (episthmh) è lo scoprire qualcosa che non è stato ancora scoperto e il cui esser scoperto sia preferibile al restare ignoto". Ippocrate

giovedì 30 settembre 2010

Le sostanze più tossiche: se le conosci le eviti...

Una rivista statunitense ha stilato la TOP TEN delle sostanze tossiche  Fresh: Women's Health Guide

PIOMBO - potente neurotossina che può causare danni al cervello, anche a  basse dosi.
Si trova nell'impianto idrico delle vecchie abitazioni.

FTALATI - prodotti chimici, usati per ammorbidire la plastica, che possono interferire con il sistema ormonale.
Scegliete prodotti etichettati "senza ftalati" o "PVC-free". Alcuni ospedali stanno passando a prodotti privi di ftalati, in particolare nelle unità di terapia intensiva neonatale. Evitate le bottiglie contrassegnate con il codice di riciclaggio #3. 

TABACCO - il fumo può contenere fino a 4.000 sostanze chimiche, tra cui il cadmio, il piombo e la formaldeide.
Non fumate e non permettere a nessuno di fumare vicino a voi.

ANTIPARASSITARI - veleni destinati a combattere le erbe infestanti, i funghi, i parassiti e gli insetti.
Non usate insetticidi nè in casa nè sui vostri animali domestici. Togliete le scarpe quando entrate in casa per evitare di introdurre in casa pesticidi. Quando è possibile, comprare alimenti biologici.

MERCURIO - potente neurotossina.
Secondo l'Environmental Protection Agency, le donne incinta ed i bambini dovrebbero evitare di mangiare pesci ad alta concentrazione di mercurio come: tonno, pescespada, verdesca.

RADON - si trova in natura, è un gas radioattivo che è la seconda causa di cancro ai polmoni (dopo il tabacco.)
È possibile far misurare il radon nella propria abitazione ed eventualmente bonificarla; comunque, nel dubbio, è sempre meglio arieggiare la casa.

CADMIO - metallo pesante che causa il cancro, danni ai reni e danni alle ossa.
Controllate le etichette dei prodotti, prima di acquistarli.

ARSENICO - conservante del legno (bandito negli USA nel 2004) si può trovare nelle costruzioni, nonché nelle recinzioni e nei ponti.
Togliete le scarpe quando entrate in casa e lavate spesso le mani.

COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC) - vapori chimici prodotti da vernici, solventi e prodotti di pulizia: sono legati a problemi di salute come l'asma.
Aprite le finestre, almeno una volta al giorno. Scegliete le vernici a basso contenuto di VOC. Ridurre l'utilizzo di prodotti chimici per la pulizia della casa, usate prodotti per la pulizia come l'aceto e il bicarbonato.


BISFENOLO A -è un estrogeno artificiale che si trova nella plastica, nel rivestimento bianco delle lattine e negli scontrini a caldo. È stato associato, negli studi su animali, alle anomalie genitali congenite e al cancro al seno.
Scegliete prodotti senza BPA. Utilizzate latte in polvere e scegliete prodotti freschi o legumi secchi, piuttosto che quelli in scatola.

lunedì 27 settembre 2010

SICUREZZA AMBIENTALE SUL LAVORO

A Roma esperti di tutto il mondo si confrontano sul tema della salute e della sicurezza ambientale nei luoghi di lavoro

"Salute, Lavoro e Responsabilità sociale. L'igienista occupazionale e l'integrazione tra ambiente, salute e sicurezza"
sicurezza ambientale
 Dal 28 settembre al 2 ottobre l'ottava conferenza internazionale Ioha, organizzata da Aidii, INAIL ed ex Ispesl: cinque giorni di convegni, dibattiti e workshop con relatori da 50 paesi e oltre 800 contributi scientifici per discutere di strumenti e tecniche per rendere il lavoro compatibile alle esigenze di qualità della vita

Michele Casciani, presidente dell'Associazione italiana degli igienisti industriali (Aidii), afferma, tra l'altro:
"Troppo spesso ci si preoccupa del numero degli infortuni, per fortuna in diminuzione, trascurando invece le malattie professionali. Molte malattie legate ai vecchi modelli industriali vanno scomparendo, ma si affacciano nuovi rischi e nuove insidie nei nuovi sistemi di lavoro e di produzione: la conferenza internazionale ne esamina alcuni come i problemi dei nanomateriali e delle nanotecnologie, quelli associati alla diffusione dell'uso di campi elettromagnetici."
fonti: INAILIOHA

giovedì 23 settembre 2010

Perché i cosmetici e altri prodotti per la cura personale possono essere dannosi

I prodotti per la cura personale possono contenere ingredienti nocivi. "Naturale" e "biologico" spesso non sono sinonimi di "sicuro".
"Tutto è cominciato con gli smalti tossici. Circa un decennio fa, Jane Houlihan, che ora è il vice presidente senior della ricerca presso l'Environmental Working Group (EWG), era alla ricerca degli ftalati, una classe di sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, nello smalto. Pochi anni dopo, l'organizzazione Health Care Without Harm, che stava lavorando per bandire gli ftalati dalle forniture e dalle attrezzature mediche, notò i dati del Centers for Disease Control (CDC) che mostravano che le donne in età fertile avevano alti livelli di ftalati in corpo. Si chiesero perché - e sospettarono dei cosmetici. Facendo squadra con Houlihan e EWG, hanno testato una vasta gamma di prodotti per la cura personale - nessuno dei quali aveva elencato gli ftalati nelle etichette - e hanno scoperto che oltre il 70% conteneva ftalati."
Così i gruppi ambientalisti hanno approfondito le indagini ed hanno trovato altre sostanze pericolose, che molto spesso non erano neppure presenti in etichetta, come la formaldeide e l'1,4-diossano (una sostanza cancerogena), anche nei rossetti, nei deodoranti e negli sciampo.
fonte: AlterNet 
         MCS America
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mercoledì 22 settembre 2010

Una ricerca della NASA viene in aiuto agli elettrosensibili... con un depuratore che non emette onde elettromagnetiche


La NASA (ente nazionale aerospaziale statunitense), dopo un accuratissimo studio durato 20 anni, ha individuato le piante da appartamento che riducono l'inquinamento indoor.
"Certe piante d'appartamento rimuovono da un ambiente chiuso il 50% delle sostanze tossiche, come il benzene o la formaldeide, che altrimenti circolerebbero libere nell'aria. Queste particelle vengono assorbite dalle foglie e convogliate dal fusto alle radici dove i microrganismi presenti le metabolizzano e le eliminano. Prendete una gerbera o un crisantemo: se non resistono più di qualche giorno e cominciano ad afflosciarsi, è ora di dare una ripulita all'aria di casa.
Come fare? Il ficus, quello con le enormi foglie verdi, protegge dalla formaldeide, contenuta nella carta da parati ma anche nei tessuti. Lo spatifillo mangia le tossine dell'acetone e dei trucioli del legno, mentre la dieffenbachia maculata riduce i veleni emessi da pitture, adesivi e sacchetti di plastica.

 E in ufficio, in particolare per la sala delle stampanti, è preziosa la dracaena, che assorbe il tricloroetilene, presente in tutti i toner". 

lunedì 20 settembre 2010

New York sta per obbligare le grandi aziende di prodotti per la pulizia della casa a rivelare gli ingredienti chimici

Prima rivelazione nel suo genere accolta con entusiasmo dalla sanità, dai consumatori, dai lavoratori e dagli avvocati ambientali.
9 settembre 2010 - Albany, NY - Per la prima volta, lo Stato di New York obbligherà le industrie produttrici di articoli per la pulizia della casa a rivelare gli ingredienti chimici contenuti nei loro prodotti e gli eventuali rischi per la salute che essi rappresentano. L'intervento è stato fatto scattare dagli avvocati della salute pubblica e ambientale i quali hanno spinto il dipartimento di New York della conservazione ambientale a far rispettare i requisiti della pubblicità risalenti a ben 30 anni fa. Studi indipendenti indicano un legame tra le tante sostanze chimiche che si trovano comunemente nei prodotti di pulizia e gli effetti sulla salute che vanno dai danni al sistema nervoso alle perturbazioni ormonali. Con la crescente preoccupazione per i potenziali rischi dei prodotti chimici di questi prodotti, gli avvocati hanno lanciato una campagna di pressione sullo Stato affinchè si rispettasse il diritto dei consumatori di "conoscere" e cominciare ad applicare la legge di 33 anni fa.
Primo intervento politico nel suo genere, potrebbe avere ripercussioni nazionali, come impulso fondante qui e all'estero per la riforma delle sostanze chimiche tossiche. Il Congresso sta prendendo in considerazione di rivedere la legislazione e la politica sulle sostanze chimiche degli Stati Uniti e, nel mese di luglio, ha discusso un disegno di legge che obbliga l'industria chimica a dimostrare la sicurezza di una sostanza chimica prima di poter essere utilizzato nei prodotti. A livello internazionale, le aziende si stanno preparando a rispettare una legge simile a quella europea (nota come REACH), già entrata in vigore.
"Rivelare tutti gli ingredienti è un passo fondamentale verso la garanzia di prodotti più sicuri e più sani", ha detto Kathy Curtis, direttore politico di "Clean New York". "I consumatori in tutto il paese beneficeranno della guida di New York."
…"Molte sostanze chimiche nei prodotti di pulizia e deodoranti sono interferenti endocrini che, in studi su animali, alterano lo sviluppo della ghiandola mammaria e si sospetta che abbiano legami con il cancro. Il pubblico ha il diritto di sapere se alcuni dei prodotti chimici potenzialmente nocivi, come alchilfenoli, terpeni, benzene, alcuni agenti antimicrobici e alcuni muschi sintetici sono nei prodotti che utilizzano", ha detto Margaret Roberts Coordinatore dei Programmi di "Capital Region Action Against Breast Cancer!"
"Con l'attuale legge di New York che protegge i bambini nelle scuole dalle sostanze chimiche tossiche contenute nei prodotti per la pulizia, l'esecuzione del presente obbligo di informativa darà ai genitori la possibilità di rendere la propria casa sicura come le scuole," Patti Wood direttore esecutivo della "Grassroots Environmental Education" .
fonte: Earth justice

sabato 18 settembre 2010

Un grido dal silenzio

Un anno fa ho fatto amicizia con una persona davvero speciale, Eva Caballè, e tradussi un suo scritto che mi è sembrato il modo giusto di gridare al mondo la solitudine di tutte quelle persone che scoprono di avere l'MCS.
Quando qualcosa non piace, qualcosa dà fastidio, quando una cosa vi ricorda i vostri errori, è più facile non affrontarla e accantonarla, avvolta in una cortina di silenzio. In questo modo siamo trattati noi malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Così vogliono che noi restiamo, in silenzio, per non creare preoccupazione, per non creare allarme, in modo che nessuno noterà il baratro che si avvicina sempre più e dentro il quale stiamo per cadere tutti: noi, i nostri figli, i nostri nipoti... Noi foraggiamo l'economia mondiale con la nostra salute, il nostro futuro ed il futuro di chi non è ancora nato. La stessa società che ci fa ammalare ci espone continuamente alle sostanze tossiche, ci abbandona alla nostra sorte e ci zittisce in modo non si sappia la verità. Come si può rompere questa spirale? È necessario che qualcuno ci dia la possibilità di uscire dal silenzio in cui siamo costretti a vivere.



"Delirio" mi ha aperto una finestra attraverso la quale gridare, con tutte le mie forze, che siamo qui, che siamo malati di MCS perché il mondo, in cui viviamo, oggi si sta ammalando, che non devono tapparci la bocca per impedirci di parlare e, soprattutto, che questo è solo l'inizio ed è necessario agire subito. "Delirio" ci ha aiutato a rompere il silenzio, pubblicando "Nasciamo nudi" nel suo numero dedicato al nudo. "Delirio" mi ha spogliata, dentro e fuori, per denunciare la nostra dura realtà. Inaspettatamente, questo articolo è andato così lontano che è stato tradotto in 9 lingue ed è stato pubblicato in diversi paesi del mondo, alcune edizioni contengono prologhi di denuncia della situazione locale, come nel caso della Germania e della Norvegia.
Quello che inizialmente fu il mio "grido dal silenzio" si è trasformato nel grido unisono dei malati di tutto il mondo che annunciano l'esistenza dell'MCS e che, anche se  siamo abbandonati a noi stessi, nessuno ci zittirà. 
"Delirio" grazie per essere diventato il nostro portavoce!

fonte: No Fun

lunedì 13 settembre 2010

Perché il danno chimico al cervello è ignorato? Riflessioni su cause e rischi

KAYE  H. KILBURN / Editoriale / Archivi di Environmental Health 1 mar 03
Quasi dieci anni fa, mi convinsi che il cervello è più sensibile degli altri organi alle sostanze chimiche. (1) La dimostrazione è scaturita da studi condotti sia da me che da altri; abbiamo studiato la possibile associazione tra danno cerebrale nell'uomo e l'esposizione a vari prodotti chimici contenuti in gas, solventi organici e pesticidi. La prima resistenza a questa possibilità derivava da un persistente dubbio personale e da una sincera speranza che non fosse vero.
Il crescente sostegno proveniente da studi effettuati singolarmente o in gruppo (ie, epidemiologia clinica) - ha messo in discussione la convinzione che l'epidemiologia non può provare un nesso di causalità. (2,3) Reiterati e fondati collegamenti che hanno individuato la causa e l'effetto nella medicina clinica sono considerati solo indicativi, ma questo non è sufficiente in epidemiologia.
Nel corso degli ultimi 50 anni, l'esitazione dei ricercatori nell'individuare tra le cause i fattori di rischio è stata una disastrosa eredità di questo modello di epidemiologia delle malattie croniche; essa deriva, in parte, dalla difficoltà nell'estendere i postulati di Koch oltre le malattie infettive. (3) È stata dimenticata la scoperta fatta 150 anni fa quando l'interruzione dell'esposizione ad agenti fecali trasmessi dagli insetti arrestò le epidemie. Questa osservazione è stata effettuata prima che fossero introdotti i postulati di Robert Koch, (4) quando il concetto di "infezione" non era ancora stato introdotto. Un classico esempio è la mappatura fatta da Snow dei casi di colera di Londra; questo approccio ha consentito l'evoluzione mediante l'associazione con l'acqua proveniente dalla conduttura di Broad Street che era stata contaminata da escrementi umani. (4)
Suppongo che i numerosi fattori che attualmente rallentano l'accettazione da parte dei singoli e della società del fatto che le sostanze chimiche siano la principale causa di malattia, siano gli stessi di quelli che tanti anni fa provocarono l'opposizione alla dimostrazione che la contaminazione fecale dell'acqua aveva causato il colera. Credo che sia assolutamente necessario individuare 13 di tali fattori.

1. Danni occulti.
Questo fattore è familiare ai destinatari di pacchi: spesso bisogna aprire il pacco prima di scoprire un difetto non visibile dall'estreno. Per analogia, possono essere necessari test accurati per l'identificazione di lesioni cerebrali dovute a sostanze chimiche. Il profondo divario tra i risultati anomali emersi dagli esami accurati e una singola manifestazione invalidante spinge gli scettici a riconoscere, loro malgrado, che i danni esistono veramente.
Quando tali risultati venivano evidenziati da test sensibili, questi preannunciavano importanti difetti o carenze che avevano bisogno di esami successivi che evidenziassero la progressione. Dopo 10 anni di esami, le lesioni cerebrali erano peggiorate. (6)

2. La resistenza psicologica alla vulnerabilità.
La riluttanza degli individui a prendere in considerazione che il cervello potesse essere a rischio è una difesa emotiva alla paura o al terrore - come la reazione dopo aver appreso della morte inaspettata di una persona cara. Nella misura in cui sappiamo che il cervello è protetto dalle ossa del cranio e che la barriera ematoencefalica filtra i batteri, noi speriamo che questa arresti anche le sostanze chimiche nocive. Ma, in un altro settore del pensiero logico, sappiamo che la barriera non filtra i gas anestetici (etere), l'alcool contenuto nei liquori o le droghe iniettate.

3. "È tutto nella tua testa".
A volte i medici respingono i problemi ignoti dei pazienti con questa risposta, insinuando che il problema percepito deriva da un problema psichico o da un disturbo psichiatrico.
Raramente viene fatta la più evidente interpretazione letterale- che "nella testa": sia un problema di cervello.
Mentre "mente" può essere un concetto nebuloso, le disfunzioni cerebrali sono soggette ad un'indagine ordinata ed oggettiva. È strano che alcuni psichiatri, al momento di valutare i pazienti chimicamente esposti, ritengano che la depressione, le manie e le altre disfunzioni che trattano con farmaci (prodotti chimici), potrebbero essere causate da altri prodotti chimici. Invece, la tendenza è quella di prescrivere altre sostanze chimiche (farmaci), quindi con un ulteriore avvelenamento del cervello di tali pazienti.

4. L'accettazione del fatto che le droghe alterano la mente.
Il cittadino medio è ben consapevole degli effetti sul cervello delle sostanze chimiche illecite come l'eroina e la cocaina, la marijuana e la dietilamide dell'acido lisergico (LSD), nonché di sostanze chimiche legali come l'alcool, la caffeina e quelle prescritte come le anfetamine. Molti medici hanno prescritto il Paxil e il Prozac "di riflesso" per migliorare l'umore -specialmente per il trattamento della depressione. Tali evidenti connessioni non dovrebbero essere ignorate. La Thorazina, la droga più prescritta che altera la psiche o la mente è stata prescritta per 50 anni, e l'iproniazide (un inibitore monoamino ossidasi connesso all'isoniazide, che viene utilizzato per il trattamento della tubercolosi) è stato commercializzato per un periodo di tempo simile.

5. Non è una minaccia imminente.
I danni cerebrali chimici non sono generalmente considerati una minaccia imminente o personale, come, ad esempio, l'antrace o il dirottamento degli aerei di linea da parte dei terroristi. L'esposizione al Sarin nella metropolitana di Tokyo, però, ha dimostrato che la guerra chimica è efficace su un gran numero di persone. Il disastro di Bhopal con l'isocianato di metile, in India, nel 1984 ha avuto un esito peggiore di quello subìto a Tokyo. Non è stato desunto il possibile danno personale da esposizione chimica. Gli individui con lesioni cerebrali chimiche sono spesso etichettati come "disturbati emotivamente", ma devono essere visti come un'avanguardia di persone che sono a conoscenza dei prodotti chimici in virtù della propria esperienza. Non vi è alcuna prova che i soggetti sopra indicati "sono stati sensibilizzati in modo diverso". Certamente è capitato di essere presenti proprio quando si è verificata un'esposizione - per esempio, come le vittime dell'11 settembre 2001.

6. Concorrenza di altre minacce.
Questo fattore è stato proposto come spiegazione dell'indifferenza. La revisione critica attesta la scarsa consistenza di queste minacce "concorrenti". Il riconoscimento che un'infezione batterica (Helicobacter pylori) causava l'ulcera peptica è stata solo una notizia minore.
Enorme preoccupazione è stata generata in merito ai problemi della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e associati, che sono le malattie sessualmente trasmissibili e minacciano di spopolare l'Africa. (7) L'AIDS è una grave infezione e intossicazione del cervello. La resistenza emergente dei batteri agli antibiotici è stata pubblicizzata in "Le piaghe del futuro"(7) e "Agenti segreti": "La minaccia delle infezioni emergenti". (8)
La resistenza agli antibiotici è il risultato ben noto di pratiche miopi, favorita dal curare raffreddori e mal di gola con antibiotici e dall'aggiunta di antibiotici ai mangimi animali per l'aumento della produttività (ovvero dei profitti). Chiaramente, l'antrace, il vaiolo e agenti simili somigliano alle sostanze chimiche nominate prima - Sarin ed isocianato di metile - per l'estrema difficoltà di difesa.

7. Ritardo nel riconoscere i rischi sanitari.
Questo fattore è stato un tema del 20° secolo. Il fumo di sigaretta è stato associato al cancro ai polmoni nel 1950. Dato che molti medici smisero di fumare, l'incidenza del tumore ai polmoni e di altri tumori scese rapidamente; l'infarto miocardico e l'ictus sono diminuiti notevolmente sino al 1975. Venticinque anni dopo, sono stati riconosciuti i diritti dei non fumatori ed è stato ridotto il fumo negli ambienti chiusi - nonostante le pressioni esercitate dai potenti e ricchi interessi del tabacco con il pretesto di custodire i diritti dei fumatori, ma la loro intenzione di base era proteggere i loro immensi profitti. Il divieto di esposizione all'amianto è stato di gran lunga più difficile del lontano divieto di sputare sul marciapiede o della quarantena dei malati di tubercolosi. La messa al bando dell'amianto ha richiesto 75 anni - un periodo di tempo che ha superato quello richiesto per il divieto di fumo di sigaretta al chiuso. La lobby dell'amianto ha protetto i suoi profitti fino a quando le società hanno presentato istanza di fallimento nei primi anni '90. La regola generale delle corporazioni americane sembra essere quella che la salute dei lavoratori venga dopo i loro utili.

8. Interessi economici.
Gli interessi economici possono scoraggiare la prevenzione - anche del cancro. Evitare le esposizioni alle tossine ha fermato il carcinoma allo scroto negli spazzacamini, i tumori alla vescica nei lavoratori di pigmenti per tinture all'anilina di Rehm e i tumori polmonari da radon nei minatori alla fine del 19° secolo.
Mastodontiche e dispendiose istituzioni fanno "ricerca sul cancro," e pubbliche organizzazioni dedicate che perseguono il mito biologicamente plausibile delle cure per il cancro. Il fatto è che forti riduzioni della mortalità per carcinoma polmonare si sono verificate quando i fumatori di sigarette hanno smesso di fumare.Un altro successo è stato raggiunto quando l'esposizione a radiazioni ionizzanti è stata ridotta dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, e dopo i collaudi atomici del Nevada / Utah . È certo, secondo noi, supporre che altri tipi di tumore si possono prevenire grazie alla cessazione di esposizione a cancerogeni chimici (ad esempio, agli idrocarburi aromatici policiclici dal petrolio, ai bifenili policlorurati).

9. La speranza nella mappatura del genoma umano.
La mappatura del genoma è vista come la chiave per la malattia umana, e minaccia di sostituire il cancro come grido di battaglia dei "credenti". L'attenzione è costantemente deviata dalla realtà che solo il 5% delle malattie umane ha una base genetica, con un eventuale ulteriore 10% di malattie che mostrano un'influenza genetica. Peggiori sono le affermazioni illusorie che dobbiamo sapere come le sostanze chimiche influenzano il genoma nell'interruzione della loro inalazione o nello smettere di usarle - ignorando la lezione del colera.

10. Frammentazione della pratica medica e chirurgica.
Questo processo in atto secondo cui viene prima la creazione di tecnici esperti (specializzati come medici o chirurghi) che impedisce di vedere e comprendere l'interazione dei fattori nei loro pazienti. Questi individui sono stati preparati ad eseguire un intervento chirurgico di triplo bypass; un trapianto di reni, fegato e cuore, ad eseguire interventi di angioplastica e stent alle arterie; a cannulare vie biliari intraepatiche, a fare una broncoscopica, una gastroscopia, ed esami colonoscopici, oncologi e terapeuti ematologi a maneggiare sostanze chimiche potenti per curare il cancro.
Tecniche di ingegneria caratterizzano medici che riescono a malapena a percepire i limiti delle loro specialità - potrebbero essere citati in giudizio se si avventurassero oltre i confini stabiliti. Pochi dipartimenti accademici preparano internisti e chirurghi che considerano i problemi dei pazienti nella loro interezza o ad informarsi al di là di risposte riflesse quando vengono fuori problemi insoliti.

11. La neurologia è stata lenta a prendere in considerazione le cause.
Forse questa lentezza si è verifica perché la neurologia si concentra sulla struttura del cervello, non sulla sua funzione. Il pensiero fisiopatologico cominciò prima del 1950 in materia di ematologia, e poco dopo nella specialità della malattia polmonare e cardiologica. Al contrario, la neurologia ha adottato l'elettroencefalogramma soprattutto per confermare convulsioni, e lo scanner di tomografia assiale computerizzata e l'imaging della risonanza magnetica per trovare lesioni localizzate, ma, per il resto, con i metodi di assistenza del 19° secolo, si stima la forza muscolare, l'equilibrio del corpo, la funzione visiva, la memoria e il problem-solving. I test psicologici, come quelli sviluppati da Wechsler nel 1940 e Halstead (a Reitan) nel 1950, sono vecchi e in gran parte obsoleti. (6)

12. Resistenza all'idea che i danni prodotti dalle sostanze chimiche danneggino il cervello e possano causare malattie cerebrali croniche.
Questo "concetto ponte" ha pochi discepoli in neurologia. Esempi di danni da specifici solventi organici includono l'n-esano e l'acrilamide, i quali distruggono i nervi (9); il cliochinolo (idrossichinolina), che produce atrofia ottica e perdita permanente della vista, e l'etambutolo (per il trattamento della tubercolosi), che provoca neurite ottica e la perdita della discriminazione del rosso e del verde. Considerare questi come casi particolari - per non generalizzare e prevenire simili problemi causati da altri prodotti chimici - ostacola il progresso.
Ricordiamo che il morbo di Parkinson, descritto nel 1817, era epidemico nelle raffinerie di manganese nel 1837, e che nuove ma forti associazioni, sono state trovate tra la morte delle cellule del sistema striatonigral del cervello e gli erbicidi e la droga MPTP (1-metil-4-fenil-1,7,3,6-tetrahydropyridine).

13. Il mancato riconoscimento di un potenziale danno per basse concentrazioni di sostanze chimiche.
Nonostante la consapevolezza che il cervello abbia un'enorme capacità amplificatrice, la maggior parte dei neurologi ignorano - ed alcuni non approvano - il concetto di sensibilità a basse concentrazioni di sostanze chimiche. Il caso in questione è la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla, che è etichettata come "marginale" o "eccentrica", come se il pensiero medico dovesse essere difeso da una tale idea.
Alcuni erano rimasti legati a tali pregiudizi, mentre trattavano i veterani della guerra del Golfo che morivano prematuramente di sclerosi laterale amiotrofica. Al contrario, la neurotossicità sul lavoro ha una ricca storia, che comprende: lo sconvolgimento delle funzioni cerebrali prodotto dal mercurio negli argentatori di specchi nel 1700, la paralisi e la psicosi causate dal piombo nei tipografi che maneggiavano i caratteri di piombo, così com'è stato documentato nel 1737 dal tipografo Ben Franklin. 

Queste 13 spiegazioni per il ritardo dell'accettazione della realtà del danno cerebrale chimico illustrano un ritardo culturale nel pensiero medico e nella società nel suo complesso. L'accettazione di una nuova idea può tardare di una generazione - o 2 o 3. Ricorda i classici pericoli del fumo di sigaretta riconosciuti nel 1950, dell'amianto nel 1960, e delle radiazioni nucleari (ionizzanti) (anche nel 1960). È seguita una mezza generazione, così forse l'esistenza delle lesioni cerebrali indotte chimicamente saranno accettate entro il 2010. Ironia della sorte, l'accettazione sarà più lenta se saranno danneggiati i cervelli di molte persone che decidono, e sarà accelerata se il danno sarà circoscritto a pochi.


Tradotto da Mindfully/Health

domenica 5 settembre 2010

Il prof. Genovesi: lettera sull'M.C.S. per l'ISDE

Ho letto il programma del convegno sulle malattie rare che si terrà a Firenze il 20 Settembre prossimo e, devo dire, ancora una volta ho dovuto constatare la superficialità con la quale, nella presentazione del programma, viene citata l'MCS, definita patologia di origine psichica con l'avallo di prestigiose società scientifiche. 
Le istituzioni citate definiscono il problema noncuranti della pessima figura scientifica che fanno di fronte all'entourage che realmente lavora ed ha lavorato sull'MCS con accuratezza metodologica tale da fornire oggi una serie di dati incontrovertibili relativi ai meccanismi biologici alla base dell'MCS, dal coinvolgimento dello stress ossidativo, alle manifestazioni limbiche, dai polimorfismi dei geni coinvolti (con riferimento particolare alla CAT, alla GST, ai citocromi ecc.) al ruolo della NOS (ossido nitrico sintetasi) fino all'epigenetica della malattia, meccanismi di sicuro molteplici e da riordinare nel loro processing ma certamente in grado di consentirci di escludere che il problema rappresenti la "tipica condizione" di una società sempre più tecnofobica e chemio fobica.

Non conosco alcun membro dell'Accademia Americana di Allergologia ed Immunologia, o dell'American Medical Association of Physicians, che abbia fatto e pubblicato studi seri sulla Sensibilità Chimica Multipla o sull'elettrosensibilità (e qui sono pronto ad essere smentito); eppure si permettono celandosi dietro altisonanti acronimi di società scientifiche che possono creare imbarazzo culturale solo nei medici ignoranti, si permettono, dicevo, di esprimere pareri privi di fondamento su una patologia che non conoscono, perchè non la studiano realmente.

Non voglio azzardare ipotesi su questo atteggiamento.

Come non citare, viceversa, ben altre categorie di ricercatori che hanno e stanno dedicando la vita al problema MCS (Jean Monroe di Londra, Grace Ziem dell'Università del Maryland, Martin Pall dell'Università di Washington, William J.Rea di Dallas, ecc.), definendolo in tutti i suoi aspetti biochimici?

È sicuramente molto complesso il mondo dell'MCS, soprattutto per chi lavora come me, sul campo ed assiste i malati ancor prima di speculare sui risultati delle indagini svolte, tuttavia, la mia esperienza scientifica relativa alla patologia in oggetto, mi consente di escludere che l'MCS sia una malattia psichiatrica ed è inacettabile che ancora si discuta su questo, per quanto ciò avvenga in contesti relativamente limitati.

Roma: 23/08/2010                                              Giuseppe Genovesi


                                                 Dipartimento di Medicina Sperimentale (è il nuovo nome)
                                                 Policlinico Umberto I - Università La Sapienza di Roma
fonte: A.N.Chi.Se

sabato 4 settembre 2010

La "pandemia silenziosa" causata dagli interferenti endocrini



Le ampie ricerche messe insieme dal Dott. Rao*, prendono in causa anche numerose evidenze registrate da studi di profilo internazionale: "Due  ricercatori della Harvard School of Pubblic Health, spiega lo studioso dell'Inail,  hanno definito pandemia silenziosa una serie di danni neuro-psichici da interferenti endocrini (bisfenolo A, ftalati, diossine,  policlorobifenili (PCBs), idrocarburi poliaromatici (PAHs), furani,  pesticidi, xenoestrogeni) che si starebbero diffondendo, nell'indifferenza generale, interessando ormai almeno il 10 per cento dei bambini. Si stima - sottolinea Rao - che circa il 10 per cento delle donne, in Europa, sia affetto da endometriosi, e che dal 30 per cento al 40 per cento dei casi di infertilità femminile sia dovuto a endometriosi; in Italia le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono 3 milioni".
*Dott. Giacomo Rao, medico legale, dirigente medico e ricercatore dell'INAIL
leggi anche: Endometriosi: tra i fattori scatenanti, scoperto il bisfenolo A, presente nella plastica di uso quotidiano